Gli HTRK sono in assoluto uno dei gruppi preferiti di Sasha Grey (una delle più provocanti e trasversali pornostar californiane). Detto ciò rimangono una delle più inquietanti presenze del panorama internazionale, arrivando direttamente da quella terra lontana che è l'Australia. Dopo una manciata di singoli – accolti trionfalmente specialmente in terra d'Albione – e l'album Nostalgia (pubblicato dalla lungimirante Fire Records) giungono alla prova del nove con il secondo album: Marry Me Tonight, prodotto da una vecchia volpe come l'ex-Birthday Party Rowland S. Howard. Originari di Melbourne ma ormai stabilitisi in parte a Parigi ed in parte a Berlino, i nostri sono fautori di un lugubre post-punk che chiaramente non sfugge ai paragoni con la primigenia formazione di Nick Cave, adottando però anche le movenze di certa elettronica post-industriale tipicamente europea (i Cabaret Voltaire del periodo di mezzo o addirittura i DAF). Un disco come Marry Me Tonight avrebbe visto la luce negli anni '80 per Mute, ragion per cui Blast First Petite è più di un logico approdo. Decadenti ed allo stesso 'very fashionable' gli HTRK sono la versione glam di un cortometraggio di David Lynch, od anche la risposta metropolitana e smarrita alla nouvelle vague. Affascinanti e perversi per non usare troppi giri di parole, un campionario di dolci nefandezze umorali.
Alan Vega continua a celebrare il suo settantesimo anniversario, dando alle stampe un dodici pollici a tiratura limitata (di cui potete suonare unicamente la prima facciata) in cui – complici i newyorkesi 'sintetici' A.R.E. Weapons – rilanciare le sue velleità di crooner del dopo-bomba. See Tha Light è un numero a mezza via tra glam e pop sintetico, una sfavillante base su cui declamare testi di amore, morte e sesso. War è una cover dell'evergreen di Edwin Starr, resa in chiave funk futurista, roba da scapigliare ogni più esigente dj della Big Apple!
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