25/03/09

Fire On Fire - The Orchard

South Portland, Maine. Questo l’ultimo indirizzo conosciuto dei Fire On Fire, al secolo Colleen Kinsella (voce, harmonium, chitarra, fisarmonica, banjo) Caleb Mulkerin (voce, chitarra, banjo, dobro) Tom Kovacevic (voce, oud, tamboritza, jembe, tamburino) Micah Blue Smaldone (voce, contrabbasso, banjo) e Chriss Sutherland (voce, chitarra, doumbek). Un collettivo che quasi miracolosamente parte dall’esperienza dei Cerberus Shoal, uno degli esempi più sfuggenti di post-rock americano con una discografia quanto meno frastagliata (pubblicazioni per Temporary Residence e North East India), per rivisitare la musica dei padri, in un’idea di folk quasi rurale. Dopo l’abbandono del tetto natio da parte degli Akron Family, Michael Gira si avventura nuovamente nella wilderness con i Fire On Fire, facendo sì che il loro debutto sulla lunga distanza The Orchard divenga punta di diamante del catalogo Young God. Ed i presupposti ci sono tutti. Lasciando da parte le stentoree divagazioni filo prog dei Cerberus Shoal, i nostri lavorano ad un suono idealmente scarno, al crocevia tra pre-war folk e murder ballads senza tempo. Facendo appunto ricorso ad una strumentazione tradizionale – utilizzando copiosamente fisarmonica, banjo e dobro – i Fire On Fire mettono in piedi un disco di bucolica bellezza, un tributo a terre e luoghi antichi, una celebrazione dell’uomo libero. Quasi un paradosso nel moto accelerato del mercato occidentale, perché una caratteristica fondante di The Orchard è proprio nel ritorno prepotente alla natura, sia concettualmente che strumentalmente. Un disco tradizionale che come tale non teme il confronto con il tempo, occupando una sfera privata ed emozionale del tutto particolare. Into The Wild!




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