30/04/08

PODCAST PER IL PONTE DEL PRIMO MAGGIO

In attesa dell'uscita di "Welcome" James Pants pubblica sul sito della Stones Throw un bel podcast da ascolatre in relax durante il ponte del 1° Maggio. Enjoy.

Music from the Forest mixed by James Pants

01. HP Lovecraft - Nothing's Boy
02. Mort Garson - Big Sur
03. Brian Bennett - Discovery / Too Short - I Ain't Trippin'
04. Kraftwerk - Hall of Mirrors
05. Fantasy 3 - It's Your Rock
06. The Five Stairsteps - Danger, She's a Stranger
07. De La Soul - Take It Off
08. Serge Gainsbourg - Requiem Pour Un Con
09. Johnny Chingas - Phone Home
10. Giorgio Moroder - E = MC2
11. Igor RX-15 - 808 Number 4
12. Cybotron - Alleys of Your Mind
13. Shadows of Knight - From Way Out to Way Under
14. The Seeds - Just Let Go
15. Strawberry Alarm Clock - Sitting On a Star
16. Silver Apples - Seagreen Serenades
17. The Glass Family - Sometimes You Wander
18. Jean Luc Ponty - Computer Incantations For World Peace
19. Bruce Haack - Super Nova

29/04/08

TOUR ITALIANO PER CARLA BOZULICH E IL SUO NUOVO PROGETTO EVANGELISTA

13/05/08 Trieste @ Tetris
14/05/08 Appiano (Bz) @ Mebo Center
21/05/08 Firenze @ Stazione Leopolda - Fabbrica Europa
22/05/08 Faenza (Ra) @ Clandestino
23/05/08 Giussago (Pv) @ Ortosonico
24/05/08 Verona @ Interzona

Hello, Voyager
è il nuovo disco di Evangelista, la band di Carla Bozulich. A licenziarlo è ancora la Constellation, label di culto di base a Montreal che già aveva fatto uscire il precedente album di Carla (intitolato proprio Evangelista) derogando eccezionalmente alla regola di avere nel proprio roster solo artisti canadesi. Proprio della preziosa collaborazione di questi artisti (Godspeed You! Black Emperor e Thee Silver Mt. Zion in testa) Hello, Voyager si nutre e si avvantaggia. Ma su tutto risalta il carisma, la voce, l'ispirazione di Carla Bozulich, una delle più vere e talentuose musiciste in circolazione oggi. Il risultato è insomma straordinario, tanto da garantire ad Evangelista la copertina del mese di Giugno del prestigioso mensile The Wire.

"Nel suo primo album su Constellation, la cantante scrittrice e art performer americana Carla Bozulich ha compiuto la più insolita delle mutazioni della sua pur versatile carriera (vedi l'alt. country eretico dei Geraldine Fibbers), con un pezzo che ha lo stesso fuoco nelle vene delle invocazioni di un Cave o David Tibet, calato però in una ruvida poetica del quotidiano, senza sovrastrutture mitico-religiose. il titolo di quel brano, Evangelista, è divenuto il nome del gruppo 'aperto' (vi hanno suonato vari musicisti italiani in un tour recente) di questa nuova prova, ricca quanto la bellissima confezione. Se il precedente album ammaliava col suo mix lacerante di poesia e astratti arrangiamenti, qui l'autrice offre difatti un campionario molto più vario e strutturato del proprio talento, disposto a ventaglio attorno a quel nucleo di sublime spleen che è The Blue Room, canzone da tempo in repertorio arrangiata con perfetto cesello d'archi e modulazioni vocali da pelle d'oca. Troviamo quindi schegge di rovente poesia hc punk - è Carla la P. Smith/L. Lunch del nuovo millennio - e spiritato camerismo per quintetto d'archi, diari blues torcibudella e paurose sperimentazioni, fino alla lunga apocalittica declamazione improvvisativa della title-track. Roba da coperina, al pari del nuovo cd degli amici Thee Silver Mt. Zion, che qui abbondantemente collaborano" - Rumore


28/04/08

TOUR ITALIANO PER GLI WIRE


La formazione originale degli WIRE in Italia per due concerti:

Lunedì 5 Maggio al Bronson di RAVENNA
Martedì 6 Maggio al Circolo degli Artisti di ROMA.

Tornano dopo molti anni di assenza gli WIRE di Colin Newman, Bruce Gilbert, Graham Lewis e Robert Gotobed. Tra i pioneri del punk insieme a Sex Pistols e Stranglers, ma prima dei Clash.
Hanno influenzato il primo punk inglese e la scena post punk di Joy Division, Bauhaus e Siouxsie and the Banshees.
Gli WIRE furono tra le prime band a traghettare il punk verso i confini del noise e dell’alternative e ad aprirsi all’uso dei synth.
Colin Newman (canto, tastiere), Bruce Gilbert (chitarra), Graham Lewis (basso) e Robert Gotobed (batteria) erano tutti stati all'art school, ma non avevano alcuna istruzione musicale. Formarono i Wire nella Londra del 1977, all'apice del fenomeno punk.
Fin dal primo singolo, Mannequin (Harvest), era chiaro che il loro sound conservava del punk-rock soltanto la concisione, e un pizzico dell'isteria. Ma il gruppo aveva poco in comune con le arringhe nichiliste dei Sex Pistols; semmai era affascinato dagli esperimenti di "decostruzione" portati avanti da Brian Eno e dall'estetica "alternative" dei Velvet Underground.
Uscito a novembre, l'album Pink Flag (Harvest, 1977) lascio` a bocca aperta i punk di mezzo mondo: erano si` brevi e frenetici canzoni punk-rock (ben ventuno), ma ciascuno aveva qualcosa che ne stravolgeva il suono. Non erano i soliti "ramalama" isterici, erano arditi esperimenti armonici. L'attacco martellante di 12xU faceva pensare al punkrock, ma il ritmo si spezzava subito in una cadenza da musichall; la frenesia davvero thrash di Mr Suit, con tanto di ringhi e schitarrate, sfoggiava pero` un piglio demenziale alla Devo. Il talento pop dei ragazzi veniva alla ribalta in Ex Lion Tamer (con qualche inflessione di David Bowie) e Feeling Called Love (con il riff rubato a Wild Thing dei Troggs), degne dei complessi di Sixties revival. I Wire indulgevano persino in qualche boogie d'alta classe, quello languido e decadente alla Velvet Underground di Strange quello cingolato e abrasivo alla T.Rex di Reuters e quello marziale voodoobilly iperdistorto alla Cramps di Pink Flag. Pink Flag e` anche un campionario di possibili incompiuti, miniature come It's So Obvious. La musica sardonica, velenosa, dissonante, esaltata dai vocalizzi psicotici di Newman, dal basso abulico di Lewis e dal chitarrismo nevrotico di Bruce Gilbert, di questo disco costitui` un fatto rivoluzionario per l'epoca.
L'influenza di Brian Eno balzo` in primo piano l'anno dopo con il singolo I Am The Fly (febbraio 1978) e la sua cantilena tragicomica a ritmo di pressa. L'etereo vortice melodico alla Barrett di Dot Dash (giugno) confermo` la svolta.
L'album Chairs Missing (Harvest, 1978), sul quale compare anche il sintetizzatore, getto` definitivamente la maschera, presentando un quartetto di sperimentatori, a cui andava aggiunto il produttore Mike Thorne, il George Martin della situazione. Il sound surreal-decadente, gelidamente elettronico, aveva saltato a pie` pari il punk-rock, riallacciandosi semmai agli Ultravox. Practice Makes Perfect, con il suo battito marziale da cabaret "brechtiano", e il delirio libero di I Feel Mysterious Today appartengono piu` alla psicanalisi che al rock. La lugubre cantilena di Marooned e il punkrock sconnesso di Sand In My Joints sono ambientate in scenari horror di sinistre apocalissi tecnologiche.
Il nuovo corso tocco` un provvisorio vertice con la soave melodia di Outdoor Miner (gennaio 1979), doppiata da quella lievemente psicotica di A Question Of Degree (luglio).
La progressione culmino` con il terzo album, 154 (Automatic, 1979), Uno dei capolavori dell'epoca, un lavoro estremamente cupo sul quale gli arrangiamenti di Thorne (che non lesina viola, flauto e corno, oltre alle tastiere elettroniche) e il canto terrorizzato di Newman fanno la parte del leone.
Nelle sue architetture geometricamente minimali convergono e si compenetrano le diverse maniere che sono alle radici del loro sound. Il bozzetto psichedelico di Syd Barrett viene immerso nel clima claustrofobico di Map Ref 41 N 93 W e si dilata a dismisura nella suspence spasmodica di A Mutual Friend; muta in litania d'oltretomba, si imbeve di nevrosi industriale, annulla lo slancio emotivo. Newman prosegue i suoi esperimenti sui ritmi incalzanti con Two People In A Room, una sorta di rockabilly per androidi, e Once Is Enough, un funk condito da rumori industriali. I pastelli elettro-melodici di Eno sono il modello per la filastrocca frenetica di On Returning e per The 15th, la melodia piu` ariosa del disco, sempre collocate in scenografie sonore da incubo.
Lewis contende a Newman la palma di autore. Sue sono le composizioni piu` tetre: odi tenebrose in cui si ripetono i cerimoniali spettrali di John Cale e Jim Morrison (Single K.O.), lamenti funerei e marziali mormorati in trance (I Should Have Known Better), recitazioni fra cori di morti e dissonanze elettroniche (Other Window) e su tutto la lunga, opprimente agonia di A Touching Display, con un sottofondo di rumori marziani a ritmo di raga.
E` un affresco potente e geniale dell'alienazione e dell'angoscia nell'era delle macchine, in cui il gruppo dimostra un talento da drammaturgo nell'interiorizzare la paura. Con questo album i Wire portarono a compimento la transizione storica dall'anthem di punkrock, sottoproletario e naturalista, alla canzone postpunk, intellettuale e modernista.
La carriera della band è continuata fino ad oggi con l’uscita di album sempre all’altezza, come testimonia il loro ultimo EP ‘Read and Burn 03’ e a Luglio è atteso un nuovo album intitolato "Object 47" edito dalla Pink Flag

22/04/08

SOLOMON BURKE - LIKE A FIRE

Vede la luce nel mese di giungo il nuovo album di Solomon Burke, una delle figure storiche del soul/r&b americano. Like A Fire – questo il titolo dell’album pubblicato da Shout! – è l’ennesima riproposizione del suo stile caldo ed ineffabile, un marchio di fabbrica che ha permesso a Solomon di conquistare un Grammy alla carriera oltre ad una candidatura alla prestigiosa Rock and Roll hall of fame.
Anche per questa ragione i collaboratori che vengono selezionati di disco in disco sono semplicemente dei nomi illustri, che oltre a portare un enorme bagaglio di esperienze, si fregiano anche di firmare alcuni contributi originali per Like A Fire.
Per l’occasione si sono scomodati Eric Clapton, Ben Harper, Jesse Harris e Keb Mo. I primi due sono peraltro responsabili di ben 3 tracce su 10.
Il leggendario ‘slowhand’ nel mostrare tutta la sua devozione e rispetto nei confronti del king of rock and soul non si limita a scrivere la contemplativa title-track, firma infatti - assieme allo stesso Burke – l’accorata Thank You, completata da una parte recitata che vuole rifarsi direttamente alla vecchia black poetry.
Altra figura di spicco che compare all’interno del disco è Ben Harper, l’esplicativa A Minute To Rest And A Second To Pray è un pezzo che riporta in auge i grandi temi politico-sociali di di Curtis Mayfield.
Per nulla trascurabile anche il contributo di Jesse Harris che con due canzoni incrementa di gran lunga il fascino del disco. Jesse è stato l’uomo che ha pennellato l’hit di Norah Jones Don’t Know Why, un biglietto da visita niente male.
Il disco è prodotto dal batterista Steve Jordan - che costituisce la backing band da studio con il chitarrista Danny Kortchmar (James Taylor, Carole King, Linda Ronstadt) ed il bassista Larry Taylor – in passato ingegnere del suono per Keith Richards e Soul Asylum.

Con Like A Fire torna un’icona della musica americana, non solo un istituzione della cultura ‘nera’, ma un uomo che con la sua forza ed il suo inimitabile carisma ha costituito più di un modello per le generazioni a venire, trasmettendo la sua influenza alla cultura pop degli ultimi 30-40 anni.

‘Sono in viaggio, e questo viaggio è la musica. Voglio dare tutto quello che posso al maggior numero di persone possibile, per il più lungo tempo possibile.’
Solomon Burke


EXTRA ACTION & EXTRA HARDCORE


E' uscito da qualche giorno in Italia il DVD "Extra Action and Extra Hardcore ", documento che rende giustizia ad uno dei più trasgressivi cineasti della New York Underground.
La fotografia di Richard Kern è reale e si insinua nella vita quotidiana di giovani donne che mostrano la loro disarmante sessualità senza trucchi di scena.
Una Produzione che si fa largo nel mondo dell'adult-entertainment grazie a contenuti espliciti e per nulla mediati.
Le musiche che accompagnano la pellicola sono esclusiva di Thurston Moore e sono state composte appositamente per questa opera.

Ad arricchire il tutto ci pensano una serie di cortometraggi inediti realizzati dallo stesso Kern tra la metà degli anni '80 e l'inizio dei '90, short movies musicati tra gli altri dai Sonic Youth.

questi i titoli:
- The King of Sex
- Pierce
- Scooter and Jinx
- Catholic
- Nazi
- Goodbye 42nd Street


18/04/08

PURE SOUL EXCITMENT

E’ un momento d’oro per la soul music a livello internazionale. Una rentrèe stilistica che riporta sulle mappe la stagione d’oro del rhythm & blues, del gospel e del funk (con ampi riferimenti alle produzioni di casa Stax e Motown) quasi in contemporanea, puntando su nuovi – eccitanti - protagonisti.

Musicisti bianchi dall’anima nera – black soul, quale complimento più grande – che attestano le loro capacità su livelli di assoluta brillantezza ed ispirazione. Un altro enfant prodige di questa rinascita è l’americano Eli ‘Paperboy’ Reed, già segnalato sulle pagine della bibbia inglese Mojo tra i nuovi talenti di questa superba rinascita soul.

Un bianco slavato che nonostante l’età imberbe imbraccia la sua sei corde con il mestiere di un veterano, lasciando tutti di stucco quando è il momento di ‘far parlare’ la sua ugola. Una passione la sua che si estende ben oltre i confini della semplice ispirazione. Eli è stato toccato dagli dei – neri – e porta in dote una voce formidabile, un falsetto che a volta lascia intravedere le sagome di Otis Redding e Sam Cooke.

Il giovane virgulto di Boston è stato già salutato oltreoceano dalla stampa specializzata come la risposta maschile ad Amy Winehouse, un paragone che forse può far storcere il naso, ma a ben vedere risulta quanto meno credibile, tanto è concreto il suo feeling con i maestri e depositari del verbo soul. Assieme alla sua backing band The True Loves costituisce un organico la cui coesione è invidiabile.

Essenziale eppure arrangiato con dovizia di particolari il suo album di debutto – Roll With You - è una vitale rincorsa verso canoni gospel, con numeri up-tempo che volentieri cedono il passo a passionali ballate, in uno stile che non possiamo non definire classico.

Canoni, o meglio, rivisitazioni compiute con la leggerezza tipica di un’artista contemporaneo, che certo non teme i paragoni ingombranti con i grandi del passato. Cimentarsi in un’opera prima così ricca e coinvolgente non è cosa da poco. Ormai le incertezze sono alle spalle: una nuova stella è nata.

“There are singers who sing, then there are singers whose sheer power of expression can knock you off your feet. Eli 'Paperboy' Reed falls firmly into the latter category ... [he] threatens to be one of the defining voices of the year” - MOJO MAGAZINE

”Mr. Reed invokes the stylish and muscular R&B of Otis Redding and Sam Cooke with convincing suavity”. - THE NEW YORK TIMES

”If I had to pick a new song I loved, I'd pick "Take My Love With You" by this guy from Boston, Eli "Paperboy" Reed. Could he be the male Amy Winehouse? Why ever not?” - Nick Lowe talking to MOJO MAGAZINE

”One look at Reed wailing his guts out and it was clear he meant every note”. - BILLBOARD



17/04/08

VAMPISOUL NIGHT A ROMA!


Giovedì 24 Aprile 2008 ore 22 al Micca Club

Dj set : INIGO MUNSTER
Il boss della Vampisoul Records ci delizierà con il suo set a base di Latin Jazz, Boogaloo, Funk, Chicha, Soul, Salsa, Pachuco...

Live : Funkallisto

T-shirt della VAMPISOUL e CD in omaggio per i primi che arriveranno!

www.myspece.com/vampisoul

info e prenotazioni: www.miccaclub.com

16/04/08

Happy Days Are Here Again

Arrivano in Italia, per la prima volta in concerto, The Broken Family Band. La band inglese, guidata dall'adorabile nerd Steven Adams, ha all'attivo ben 5 album tra cui figurano numerosi piccoli gioielli di Americana. Non perdetevela dal vivo in uno dei tre concerti previsti, a cominciare dall'appuntamento milanese di giovedì 17 aprile alla Casa 139.

THE BROKEN FAMILY BAND
Hello Love Tour 2008

Gio 17 Aprile
MILANO - LA CASA 139
Ore 22.00 - Ingresso 10,00 €

Ven 18 Aprile 2008
ROMAGNANO SESIA (NO) - PICCOLE IENE
Ore 22.00 - Ingresso 5,00 €

Sab 19 Aprile
FORLI - MADAMADORE
Ore 22.00 - Ingresso:5,00 €

11/04/08

RECORD STORE DAY


"Nessun luogo può cambiare la tua anima più dei piccoli negozi di dischi." Nick Hornby

QUANTO SCRITTO DAL CELEBRE AUTORE INGLESE PUO’ ESSERE IL CAPPELLO IDEALE A QUANTO ACCADRA’ IL 19 DI APRILE NEI NEGOZI DI DISCHI INDIPENDENTI AMERICANI.

SALUTATA CON AUTOREVOLEZZA E LA GIUSTA DOSE DI PARTECIPAZIONE EMOTIVA DA NUMEROSE STELLE PIU’ O MENO IN EVIDENZA DELL’UNIVERSO ROCK – SENZA POI CONTARE GLI INNUMEREVOLI RAPPRESENTANTI DEL MONDO DELLO SPETTACOLO E DELLA CULTURA IN SENSO LATO – IL RECORD STORE DAY VUOLE RIMETTERE LE COSE IN ORDINE. PAGANDO IL GIUSTO TRIBUTO A QUEI LUOGHI DOVE – SENZA TROPPI GIRI DI PAROLE – SI SONO FORMATE LE COSCIENZE DI MIGLIAIA DI PERSONE.

QUESTO E’ QUANTO ACCADRA’ NEGLI STATES, MA IL VECCHIO CONTINENTE NON STA CERTO A GUARDARE, ESSENDO ANCHE L’EUROPA UN MERCATO PIUTTOSTO SENSIBILE ALLE SORTI DEL VECCHIO FORMATO VINILITICO E DEL TANTO BISTRATTATO CD.

NONOSTANTE L'ECO DELLA MANIFESTAZIONE SIA ARRIVATO IN ITALIA CON IL CONSUETO RITARDO, GOODFELLAS INTENDE PROMUOVERE QUESTA IMPORTANTE (E NECESSARIA) INZIATIVA CON UNA SERIE DI AGEVOLAZIONI PER I NEGOZI INDIE, DANDO IL GIUSTO RISALTO AD UN AVVENIMENTO CHE INTENDE RILANCIARE E SOSTENERE IL MERCATO INDIPENDENTE.

UN INVITO DECISO A SOSTENERE I VOSTRI RIVENDITORI DI FIDUCIA, LE UNICHE PERSONE CHE PER ANNI HANNO SEGUITO LE VOSTRE EVOLUZIONI, CURANDO I VOSTRI INTERESSI MEGLIO DI UN AVVOCATO E PRESCRIVENDO LA GIUSTA RICETTA COME USEREBBE FARE IL VOSTRO MEDICO DI FIDUCIA.

RIVENDICARE ANCORA LA FORZA DEL LUOGO – IL NEGOZIO STESSO – E DEGLI OGGETTI – SUPPORTO – PER CONTRASTARE L’ABUSO DEL DOWNLOADING E RICONOSCERE ALLA MUSICA CON TUTTI I SUOI RELATIVI INTERMEDIARI IL GIUSTO RUOLO SOCIALE.

"Cosa ascolti quando entri nel tuo negozio favorito per il download? Niente. E chi incontri? Nessuno. Chi ti consiglierà di smetterla di ascoltare questo e di cominciare ad ascoltare quest'altro? I negozi dischi non possono salvarti la vita, ma possono dartene una migliore."
Nick Hornby

10/04/08

Il tocco della pantera

Charlie Salas-Humara (The Planet The) - voce, violoncello, chitarra e tastiere - e Joe Kelly (31 Knots) compongono lo spiritato duo Panther, formazione che si è fatta apprezzare sui palchi di mezza America, aprendo per Gossip, Architecture in Helsinki e Glass Candy. Un post-punk dai tratti spigolosi, che rimanda alle esperienze dei primi Talking Heads, come a quelle più recenti di Out Hud. Godetevi quindi il video di “Violence, Diamonds” tratto dal loro nervoso esordio su Kill Rock Stars “14kt Gold”.

“Una ventata di aria fresca che rigenera” – voto 8 RUMORE

09/04/08

Bright Tomorrow by Fuck Buttons

I Fuck Buttons sono stati i protagonisti dell'edizione di Dicembre dell'ATP Festival lo scorso dicembre (l'edizione curata dai Portishead per intenderci) , con una delle performance in assoluto più gratificanti dell'intera manifestazione. Dal cartellone dell'All Tomorrow's Parties i due Fuck Buttons passano per osmosi alle scuderie dell'omonima label che ne pubblica l'album di debutto "Street Horrsing". Un album di grande impatto grazie al suo incedere macilento, al sound da dancefloor sodomita, alle evidenti filiazioni industriali e alle morbose vocals (sapientemente filtrate). Suoni affastellati, elettronica, sudore ed emotività sfregiata. Una rovinosa macchina live, una coppia destinata a sconvolgere le regole della nuova musica rumorista. Come già evidenziato dal singolo apripista "Bright Tomorrow", la summa del loro pensiero: una cadenzata techno spaziale ingarbugliata da loop elettronici, prossima ad essere risucchiata in un caotico vortice dove le macchine si sovrappongono alle 'irriconoscibili' voci, un urlo primordiale che arriva direttamente dal futuro.

Fuck Buttons suonano per la prima volta in Italia:

19/05/2008 - Roma @ Circolo degli Artisti
20/05/2008 - Milano @ Circolo Magnolia

http://www.myspace.com/dnaconcerti

http://www.atpfestival.com/atp-recordings

07/04/08

The Budos Band - Origin of Man

Nuovo video per la favolosa orchestra newyorchese tratto dall'ottimo album "Budos Band II", inciso presso gli studi della Daptone Records. Un suono che si immola all'Africa più selvaggia, quella riesumata più volte da raccolte manifesto come "Nigeria 70" o la sfavillante serie "Ethiopiques".
Un modo intelligente per approcciare il lavoro di maestri come Mulatu Astatqe, Tony Allen e naturalmente Fela Kuti.

Holly Golightly In Italia

You Can’t Buy a Gun When You’re Crying è il titolo dell’ultimo lavoro datato 2007 di Holly Golightly & The Brokeoffs, gioiello lo-fi di blues-folk ad opera di Holly Golightly (musa di Jim Jarmush, ex Headcoatees e collaboratrice stretta di White Stripes e Mudhoney).
Pubblicato dalla Damaged Goods Records You Can’t Buy a Gun When You’re Crying potrebbe essere la colonna sonora del prossimo film di Lynch o di una merenda nella fattoria Manson...”

Per la prima volta in italia:

11/04/2008 - Ravenna - Bronson

12/04/2008 - Torino - Spazio 211


04/04/08

Rain to grow the flowers


“April” è il nuovo album per i Sun Kil Moon dell’ex-Red House Painters Mark Kozelek, uno degli autori più in vista di tutta la scena folk californiana, una vera e propria icona nella natia San Francisco, dove spesso si è conteso lo scettro di migliore autore con un altro Mark, l’Eitzel degli American Music Club.

Sono trascorsi circa 5 anni dall’ultima fatica da studio a titolo “Ghosts Of The Great Highway” e per l’occasione Mark e soci non hanno certo lesinato brani dal contenuto esteso. Sono infatti 11 le canzoni che vanno a comporre il nuovo album, che già dal titolo suggerisce un teso confronto tra inverno e primavera, tra le stagioni del grande freddo e del ritrovato amore.

Del resto la musica di Sun Kil Moon ha sempre saputo muoversi sugli equilibri, preferendo percorsi emozionali accidentati, stupendo per la fragilità di alcuni momenti e l’impeto di altri. Il disco è stato registrato a cavallo tra il marzo e l’agosto del 2007 nella natia San Francisco (Hyde Street Studios) e in quel di Seattle (Well Recording). Sono quattro i musicisti che solitamente accompagnano Kozelek: il batterista Anthony Koutsos (anche lui ex-Red House Painters), il bassista Geoff Stanfield (Black Lab), la violista Michi Aceret ed il percussionista David Revelli.

“April” introduce anche ospiti di sicuro spessore quali Bonnie Prince Billy, Ben Gibbard (Death Cab For Cutie) ed Eric Pollard (Retribution Gospel Choir). Dopo un breve tour solista in concomitanza con la pubblicazione dell’album, Mark si imbarcherà con Sun Kil Moon in in un’estesa tournèe internazionale.

“From 10-minute, three-guitar jams to heartbreaking acoustic ballads,
April shines with the most evocative music of Kozelek's career.
” - Jonathan Cohen, Billboard

“Mark Kozelek returns with an album of rare warmth and immediacy, where intensely personal lyrics hang on hazily magnificent melodies.” - Aidin Vaziri, San Francisco Chronicle

http://www.sunkilmoon.com/
http://www.myspace.com/sunkilmoonmusic

Brasilintime a Roma!

Brasilintime

feat. Dj Nuts, Ivan Mamao Conti, J.Rocc, Joao "Comanche" Parahyba, Madlib special guest Tony Allen

Sabato 10 maggio / Terrazza - Palazzo dei Congressi Roma

"Brasilintime": ovvero lì dove scienziati folli dell'hip hop (Madlib, J.Rocc, Dj Nuts) incontrano alcuni grandi maestri della musica brasiliana (che con gruppi come Azymuth e Trio Mocoto hanno fatto la storia), senza poi farsi mancare ospiti specialissimi (il grande Tony Allen, uno dei padri dell'afro beat).

Sarà il Palazzo Dei Congressi ad ospitarne il live set, mentre invece all'Ara Pacis, prestigiosa nuova location pomeridiana di Dissonanze, sarà possibile assistere a "Brasilintime -- Batucada Com Discos", il documentario che racconta la nascita di questo eccezionale progetto, incontrando poi il regista (B+, alias Brian Cross) e i protagonisti.

Non mancate!

http://www.mochilla.com/brasilintime/

http://www.myspace.com/madlib
http://www.stonesthrow.com/jrocc/
http://www.myspace.com/djnuts
http://www.myspace.com/joaoparahyba
http://www.myspace.com/tonyallenafrobeat
http://www.dissonanze.it/


03/04/08

Smile


Non più una semplice sensazione dalla terra del sol levante. I Boris si affermano a livello internazionale come una delle compagini musicalmente ed esteticamente più originali provenienti dal Giappone. Il nuovo album – pubblicato ancora dalla fida Southern Lord – presenta un approccio spiazzante al genere hard, incamerando influenze esterne che vanno dal pop giapponese alla musica per cartoni animati, senza in questo trascurare oscuri tributi all’hair-metal degli anni ’80. Un gruppo che rifugge ogni costrizione e che puntualmente batte la strada del rinnovamento, di album in album. “Smile” in questo non fa eccezione, ampliando ulteriormente lo spettro sonoro del gruppo, che spesso è riuscito a far convivere in un contesto unico elementi di rock anni ’70, drone music e rumorismo.

Le loro collaborazioni esterne ne sono riprova. Tutte frequentazioni di rango: dal maestro del power-electronics Merzbow a quello della psichedelica assolutista ed assurdista Keiji Haino, passando per i compagni di scuderia e fratelli di sangue Sunn O))). Dopo il prestigioso progetto col chitarrista dei Ghost Michio Kurihara (tra i guest del nuovo album) licenziato da Drag City, i tre sono nuovamente operativi a proprio nome, con l’idea di dare continuità alla propria ricerca nei meandri del sound più estremo. In questo si fanno aiutare da Stephen O’ Malley (Sunn O))) e KTL), che incrementa in maniera esponenziale il fuoco delle sei corde.

Dopo “Pink”, il loro album di maggior successo, i Boris si rimettono in discussione, sconvolgendo per vocazione i luoghi comuni della musica pesante. Tutto questo scegliendo metodologie atipiche, incuranti di cosa il mercato possa suggerire od imporre. Per creare musica che è diretta estensione della mente.

Imminente un esteso tour europeo a partire dal mese di aprile, con date chiave nei festival Roadburn (Olanda) e Borealis (Norvegia) e tre date italiane previste per il 14, 15 e 16 maggio.

01/04/08

KODE9 & THE SPACEAPE IN ITALIA!


Arriva in Italia per una data esclusiva all'Auditorium Parco della Musica di Roma uno tra i maggiori maestri del Dubstep inglese: Kode9
Accompagnato dall’ MC Spaceape, Kode9 ha realizzato Memories Of the Future, album di grande successo in Inghilterra ed in Europa, considerato una delle migliori uscite discografiche del genere, pubblicata dalla Hyperdub Records, etichetta che ha lanciato Burial nel mercato internazionale.
Memories Of the Future è un collasso spazio temporale fatto di movimenti lenti, di spazi e rivoluzioni di basso, di reverberi dub sottolineati dalla profonda voce di Spaceape, una sorta di Linton Kwesi Johnson in chiave Dubstep.

Appuntamento per Venerdi 4 Aprile all'Auditorium di Roma.
Per maggiori informazioni: Meet In Town