09/03/09

DM STITH "Heavy Ghost"


Con “Heavy Ghost” ci avviciniamo senza tentennamenti alle soglie del capolavoro. DM Stith si impone infatti tra le voci più originali del nuovo folk a stelle e strisce, suggerendo nemmeno troppo distanti paragoni con l' Antony degli esordi ed un mai troppo incensato Dirty Projectors. Con il suo esordio sulla lunga distanza realizza un gioiello di moderna e sofisticata pop music da camera, al quale partecipano il magnate Sufjan Stevens, Sarah Worden di My Brightest Diamond, Osso e Rafter.

"...come un Jeff Buckley acustico: rischierete di innamorarvene subito." XL

"...David Michael Stith dimostra di possedere un talento tanto cristallino che è impossibile immaginare dove lo possa condurre." Il Mucchio

"...questo disco... impone la figura di un cantautore davvero peculiare, con un suono molto originale e ricercato...Spesso a colpire è la capacità di mantenersi su un registro minimale e filiforme e, al contempo, saper regalare un suono denso di particolari fino all'inverosimile...Una delle probabili stelle del 2009." Buscadero

"Un album dal cuore nero e pulsante." Rockstar

“il pianoforte e una costante darkness da gotico americano lasciano intravedere il Mc Cartney chiuso in un pozzo di Thanksgiving Moon e la grandezza della Life An A Day Beatlesiana virata Bon Iver nel finale di Morning Glory Cloud…la stoffa è sicura…” (Il Giornale Della Musica)

1 commento:

Anonimo ha detto...

http://www.indie-eye.it/recensore/2009/02/intervista-a-dm-stith/