27/03/09

Il Monolite dei Sunn O)))


Numeri che fanno impressione, in 10 anni di esistenza – oltre a terrorizzare le platee di mezzo mondo – i Sunn O))) hanno realizzato qualcosa come sette album a proprio nome. "Monoliths & Dimensions" è l’ultimo della serie e con sé porta l’aurea del disco definitivo. Distese su circa 53 minuti di musica le quattro tracce che lo compongono generano un rumore antico come la terra. Sempre legati al concetto di esoterismo e paganesimo, i Sunn O))) hanno portato a decontestualizzare l’idea stessa di metal, facendo tesoro del rombo assordante del black metal come del tonfo virgiliano del doom. Rappresentanti unici di un nuovo concetto di estremismo in musica i due ‘monaci’ originari di Seattle, hanno nel frattempo cambiato indirizzo. Stephen O’ Malley si è trasferito a Parigi, proprio per fortificare la sua esperienza di artista visuale, mentre Greg Anderson – proprietario della stessa Southern Lord - ha scelto Los Angeles come nuova dimora, forse col proposito di far tremare le colline hollywoodiane… Fatto sta che le esperienze extramusicali e le collaborazioni concepite con altri artisti (pensiamo ai KTL di O’ Malley e Peter Rehberg (Pita)) hanno realmente accresciuto il bagaglio tecnico ed emozionale dei nostri, che in "Monoliths & Dimensions" oltre a ricercare la loro natura ancestrale, rivoltano dal fondo il concetto di avanguardia stessa. Registrato in diverse location a cavallo tra il 2007 ed il 2008 con l’aiuto di Randall Dunn (Earth) questo vuole essere un atto definitivo nel dizionario del rock più macilento e ripetitivo. Del resto i due mai hanno nascosto la loro fascinazione per il minimalismo storico – La Monte Young in cima – e la più efferata drone-music. Tra i presenti al ‘sacrificio’ i soliti Attila Csihar – il prototipo di vocalist ultra-terreno – ed il chitarrista australiano Oren Ambarchi. Poi l’amico di sempre Dylan Carlson, l’uomo che ha costituito gli Earth (e anche quello che prestò il fucile a Kurt Cobain, fate vobis) ed un paio di figure magistrali nell’ambito del jazz e dell’avanguardia. Il primo è Julian Priester, leggendario trombonista che compare in "Sextant" di Herbie Hancock, ma vanta trascorsi con l’Arkestra di Sun Ra ed almeno un fondamentale album a suo nome per ECM (Love, Love). L’altro personaggio di spicco è il musicista/arrangiatore Eyvind Kang, che in passato ha lavorato con John Zorn (pubblicando anche per la sua Tzadik), il chitarrista Bill Frisell e Mike Patton. E’ un disco che strutturalmente introduce nuovi canoni, potendo appunto giocare sul suono degli archi e dei fiati, che più che conferire un’aria orchestrale al disco, pongono in essere una nuova forma di apocalittica musica da camera. "Monoliths & Dimensions" è forse uno dei dischi più voluminosi di questo 2009, un affare da capogiro, per chi riesce ancora a calarsi in un’idea di rock plumbeo e contaminato.

Il disco uscirà in tutto il mondo il 5 Maggio.

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