19/03/09

Wooden Shjips – Dos

Il mondo è finalmente pronto ad accogliere unanimemente i Wooden Shjips, la più florida realtà di quella scena neo-psichedelica che sta minando dalle fondamenta l’underground americano. Il debutto omonimo ed i singoli che lo precedettero (ma anche quelli che ne seguirono, di cui uno ricercatissimo - e fuori catalogo – per Sub Pop) accesero la speranza in coloro immersi nella più totale devozione per i seventies. Dos è il secondo capitolo di questo pellegrinaggio della mente, e si spinge ancora oltre le volte psichedeliche del debutto; un disco eccezionale per altro, in cui sembrava di ascoltare il re lucertola sciogliersi nell’acido di una tastiera liquida e di una ritmica quasi motorica. Non cedono alle lusinghe di altre etichette i quattro di San Francisco, e rimangono saldamente ancorati ad Holy Mountain, anche per questo nuovo parto discografico. E la musica del gruppo si colora ancora di più di toni lisergici, con le luci distorte della musica psych inglese e della space age tedesca. Traducendo: il beat marziale dei Neu e le virate elettriche di Spaceman 3 e Loop si impossessano di brani come la traccia d’apertura Motorbike o For So Long: Le chitarre sembrano immerse in un gigantesco vortice kraut blues, tra echi di John Fogerty (Creedence Clearwater Revival) e Michale Karoli (Can). E lo stesso Ripley Johnson che oltre alla sei corde caratterizza il sound di Wooden Shjips per la sua particolare vocalità, sembra guardare con maggiore insistenza a oriente e nello specifico ad un mito sotterraneo degli anni ’70 come Takashi Mizutani di Les Rallizes Denudes, gruppo feticcio del più esoterico Giappone. 5 lunghi episodi come si conviene a questi profeti del mantra sonico, il formato canzone viene polverizzato in Dos, in una performance esteticamente impeccabile, legata sì ad un immaginario antico, ma capace di guardare con turbolenta speranza ai viaggi di domani. Perché questo è il segreto, non sarete mai nello stesso luogo con la musica dei Wooden Shjips, la capacità di trasportarvi nei luoghi più reconditi della mente è proprio la specialità di questi quattro corrieri cosmici californiani.

Nessun commento: