04/03/09

Elettrofandango



Buio, è molto buio. Gli oggetti si toccano con mano, nell'oscurità, qualcosa sfugge, si rovescia in terra, il rumore è squassante. Come squassante è la musica dei quattro Elettrofandango (che in formazione mettono in lista anche un quinto elemento, addetto alle video proiezioni), blues primordiale, frastagliato da ghirigori rumoristi, roba per cuori forti. Musica da periferia urbana, scabrosa, peccaminosa ed indolente. Come il piglio del gruppo, insieme dal 2004; cantautori posseduti che sembrano bagnare i propri scritti nell'asfissiante tema dell'alcool e della perversione sessuale, quadri apocalittici metropolitani o storie di ordinaria follia ai margini come piaceva sottolineare al buon vecchio Hank Chinasky. E non meravigliatevi di ritrovare un navigato Remo Remotti a far la comparsa onorata dentro “In Quanto Già Peccato”. Queste visioni dirompenti sono fornite da amplificatori a livello di guardia, come se un vago sentore folk all'italiana fosse sommerso da watt e watt, inseguendo le gesta dei gruppi australiani – i Birthday Party? I Beasts Of Bourbon? - o newyorkesi più ineffabili (alcuni mostri di casa Amphetamine Reptile). Con la puntuale produzione di Giulio Favero (Zu, One Dimensional Man, Teatro degli Orrori) questo disco non vuole semplicemente sconvolgere l'opinione pubblica nazionale, ma vuole cospargere di veleno anche le genti confinanti, in una medievale e pestifera invasione. Musica del diavolo ed anche qualcosa di più.


1 commento:

Andrea ha detto...

Venerdì 24 aprile gli Elettrofandango suoneranno al LAST NITE PARTY che si svolge al Vinile, Rosà (VI)
Ci saranno anche altre cose interessanti...guardate qua!