Assieme a Sierra Casady delle CocoRosie, la chitarrista/cantante Matteah Baim da vita al progetto Metallic Falcons, realizzando nel 2006 l'album di debutto Desert Doughnuts. Nel 2007 inaugura la sua carriera in solo dando alle stampe "Death Of The Sun", che va a collocarsi immediatamente nei meandri del weird-folk, per via di un approccio davvero intimista al cantautorato e a certa psichedelia. "Laughing Boy", il secondo album dell'autrice, esce ancora con marchio Di Cristina (etichetta da sempre sponsorizzata da Devendra Banhart) ed è stato registrato e prodotto a Chicago, con la preziosa assistenza tecnica di Jamie Carter. Assieme alla nostra un nutrito stuolo di collaboratori, nella maggior parte dei casi reclutati proprio nella windy city: Butchy Fuego (già autore di un disco per Pickled Egg), Robert A. A. Lowe (sì proprio il bassista di colore che un tempo girava coi 90 Day Men ed ora ama farsi chiamare Lichens), Leyna Marika Papach, Rob Doran (Pit Er Pat), Emmett Kelly, Hisham Akira Bharoocha (un tempo batterista dei Black Dice), Birdie Lawson e Rose Lazar (celebre artista e illustratrice dell'area). Con "Laughing Boy" la natura della Baim si mostra più estroversa, le canzoni assumono nuovi connotati, cresce la voglia di stupire, grazie ad arrangiamenti al limite del perfezionismo. Piccoli affreschi pop progressivi, tra pennellate acustiche e rintocchi elettrici, una scaletta impeccabile che surclassa molte delle grigie nuove leve della new weird america, puntando verso un'inedita forma di esotismo musicale. Ed è brava la Baim a mantenere sempre il ruolo della discreta storyteller, accarezzando con voce pacata ed ispirata le sue creazioni. Un album che la proietta di diritto al vertice delle interpreti femminili di questo fine decennio.
11/03/09
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