04/03/09

Von Bondies


Mai dare per spacciata una band, mai cadere nell'errore, soprattutto se si tratat di una band che del rock'n'roll ha sempre fatto il proprio credo. Ed in barba a tutti i più insostenibili detrattori i Von Bondies ritornano alla carica, riunendosi attorno alla formazione oggi costituita da Jason Stollsteimer (voce/chitarra), Don Blum (batteria), Leann Banks (basso) e Christy Hunt (chitarra). "Love, Hate And Then There’s You" è soltanto il loro terzo album, in una carriera che ha avuto anche momenti bui e risvolti drammatici. Nelle 12 tracce che costituiscono il disco - attenzione però alla versione europea che contiene qualcosa come 5 bonus tracks - è evidente la quadratura del cerchio, il gruppo ha finalmente trovato la chiave per la scrittura perfetta, eliminando in buona parte le influenze garage degli esordi e puntando da una parte verso il più genuino power-pop americano (non c'è nessun male ad individuare anche eco dei primissimi Cars) e dall'altra verso un sound british chitarristico, ma comunque intensamente melodico. Stollsteimer si è sempre occupato di caustico rock'nroll, almeno agli esordi, quando sul finire dei '90 fronteggiava gli sfortunati Baby Killers, gruppo che a Detroit aveva più di un supporter. Dopo il debutto con "Lack Of Communication" nel 2001 – per la Simpathy For The Record Industry di quel vecchio filibustiere di Long Gone John – fioccarono i paragoni con i White Stripes, vuoi per certe comuni frequentazioni vuoi per l'analoga rampa di lancio. Con "Pawn Shoppe Heart" del 2004 – pubblicato dalla major Sire – i giochi erano fatti, i nostri erano lì per balzare sul carro delle nuove celebrità pop-rock, grazie anche al singolo "C’mon C’mon", utilizzato come sigla nella trasmissione televisiva condotta da Denis Leary Rescue Me. Un episodio che rimarrà isolato, perchè spesso gli A&R di queste pachidermiche strutture non hanno la pazienza di attendere. I nostri ripartono dunque dal basso e fanno il miracolo, perchè "Love, Hate And Then There’s You" (che esce in Europa per Fierce Panda) è pieno di brani anthemici, che potrebbero furoreggiare in ogni radio FM del globo, senza in questo dimenticare le calorose distorsioni chitarristiche od una qualche remota ascendenza shoegaze. Meraviglia delle meraviglie: Stollsteimer e soci hanno realizzato il disco pop perfetto!

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