29/03/10

Raccolta di demos ed inediti di Kris Kristofferson



Una delle figure più controverse del roots americano, spesso semplicisticamente accostato alla grande famiglia country, Kris Kristofferson sin da giovanissimo si mostra interessato alla musica ed alle materie letterarie. Alimentando sempre e comunque la smodata passione per l'alcool. Uno degli episodi emblematici della sua giovinezza artistica è ricollegato al temerario atterraggio con elicottero nel giardino di Johnny Cash, per consegnare brevi mano un nastro da lui stesso realizzato. Subito empatico il rapporto tra i due, tanto che Cash interpreterà la canzone "Sunday Mornin' Comin' Down". Un'entrata trionfale nel circuito country, anche se Kris rimarrà un folk singer dalla spessa emotività, capace di trascendere le consuetudini di generi comunemente intesi. Nel 1969 si fidanza con Janis Joplin, per cui scriverà la canzone "Me And Bobby McGee". Poco dopo con lo stesso Cash, Willie Nelson e Waylon Jennings, darà vita al supergruppo Highwayman. "Please Don't Tell Me How The Story Ends" è un raccolta di demos precedentemente inediti autorizzata dallo stesso Kristofferson e commercializzata con la solita estrema cura da Light In The Attic. Oltre 5 anni nella realizzazione, questo delizioso documento riporta alla luce incisioni comprese tra il 1968 ed il 1972 che pongono le fondamenta del futuro successo internazionale: versioni altrimenti inedite e decisamente più intimiste per delle studio session che assumono oggi un valore enorme, anche nell'analizzare la crescita come songwriter dell'artista texano. Accompagnato da un libretto di 60 pagine con foto inedite ed estese liner notes a cura del giornalista Michael Simmons (Mojo, LA Weekly), il disco si presenta come un'occasione irrinunciabile per approfondire la conoscenza con il grande cantautore. Con interviste circostanziate allo stesso Kristofferson ed interventi puntuali di Merle Haggard e Dennis Hopper il disco è il risultato di un devoto lavoro di assemblaggio. Proprio Dennis Hopper sarà uno dei magnati di Kris, tanto da invitarlo a recitare nel film "Fuga da Hollywood". È l'inizio di una carriera cinematografica che lo porterà a lavorare per registi importanti come Tim Burton e Sam Peckinpah, oltre che in film di grande successo commerciale come la trilogia di "Blade".

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