Ci sono uomini che lavorano nell’ombra eppure, con lo stesso piglio di affermate rockstar, fanno in modo di infuocare sistematicamente le audience più esigenti. Dean Fertita, recentemente visto in azione con i Dead Weather (il gruppo in cui suona la batteria Jack White Stripes, altro presenzialista di nulla…) è uno di quegli artisti che stanno riportando in auge l’estetica rock dei sixties/seventies, muovendosi senza grande clamore, ma dando vita a suoni davvero speciali. Hello=Fire è la sua più recente creazione, un progetto solista esteso, dove lui – deus ex-machina – è assistito da preziosi addetti ai lavori solo nella fase realizzativa. Dean viene fuori dalla scena underground di Detroit Rock City (come cantavano i Kiss…) e ne è figura cardine sin dai primi anni ’90. In principio c’erano gli enormemente sottovalutati Waxwings (con un suono che sembrava attingere da Beach Boys, Simon Garfunkel e The Zombies) poi la collaborazione con un amico di vecchia data come Brendan Benson. E come se non bastasse Dean è stato anche touring-member (perdonate l’inglesismo) dei Raconteurs. Una flessibilità che gli ha permesso di occupare lo stesso ruolo coi Queens Of The Stone Age, tanto da convincere Josh Homme a farlo entrate stabilmente nel gruppo. Con Hello=Fire, Dean è però libero di ricostruire il suo universo sonoro di riferimento, seguendo unicamente la propria vena. Passando così da radicali episodi rock lisergici a solari intuizioni melodiche di marca sixties. Versatilità al servizio di una scrittura invidiabile. Uno puntiglioso Dean, che ha registrato il disco in qualcosa come 6 diversi studi, da Londra a Los Angeles, spesso nelle pause dei lunghi tour in cui si era imbarcato coi Raconteurs prima ed i Queens of the Stone Age poi. E proprio di questi ultimi ritroviamo in scena Troy Van Leeuwan, Joey Castillo e Michael Shuman, mentre Brendan Benson (Raconteurs) e Michael Horrigan (Afghan Whigs) sono gli altri ospiti di spessore. Il primo singolo estratto promette già faville: "Nature Of Our Minds" è accompagnato da un video ad hoc girato da Dylan Byrne e Ben Strebel, che nel frattempo hanno lavorato con Phoenix, Stereo MCs, Fightstar e The Levellers.
01/10/09
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