Ci hanno preso gusto i pionieri del post-punk americano...Dopo la reunion avvenuta a metà decennio la cosa più naturale è stata quella di tornare a pubblicare dischi e ad imbarcarsi in tour internazionali. Questo è a onor del vero il quarto album da studio dei Mission Of Burma, dato che la primissima parte della loro carriera è stata spesso contraddistinta da ep e singoli dal clamoroso impatto. Memori di quanto sia stato influente un disco come VS - un album che che è da annoverare tra i 10 gioielli del dopo-punk d'oltreocenao di sempre - i Mission Of Burma non hanno mai cercato di replicarne i contenuti, ripresentandosi nel nuovo millennio con nuovi intenti ed energie.
Detto questo, il nuovo The Sound Of The Speed Of Light (che esce ancora per Matador negli USA e per Cargo UK in Europa) è ancora affare intenso, un disco che ti prende con grazia alla giugulare, tra numeri saltellanti e vere e proprie folate soniche, curate - sempre e comunque - nei minimi particolari. C'Ë sempre quella ritmica incalzante ed articolata, una chitarra dall'ossessivo taglio white funk ed una sequenza di tape loops che creano un ambiente determinante per la progressione di questi rutilanti brani.
Lo stato dell'arte è nuovamente in fiamme, i nostri con il loro raffinato modo di attentare le istituzioni musicali si pongono tra gli esempi da seguire. Ora e per sempre.
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