20/01/09

Official Secrets Act




E’ tempo che il pop assuma una nuova dimensione e la grossa responsabilità è anche sulle spalle di Official Secrets Act, nuova scoperta di One Little Indian. Space age pop dal piglio ricercatissimo, nulla che abbia a che fare con gli stereotipi dell’indie rock e l’immagine imbellettata dei nuovi divi d’oltremanica. Un giornalista influente come Steve Lamacq li ha già indicati come la band più erudita ascoltata da diverso tempo a questa parte, mentre il prestigioso The Guardian ha detto di loro che sono una formazione tutta anima e cuore. Niente calcoli dunque, perché stavolta la classe è innata, è un fattore genetico. Molteplici le loro influenze, in combinazioni spesso imprevedibili, un piatto ambizioso in cui le loro strutture mobili sono spesso sorrette da armonie delicatissime.

Nascono a Leeds Thomas Charge Burke (voce, chitarra), Lawrence James Diamond (basso, voce) e Alexander Dunlop MacKenzie (batteria, voce) e inizialmente si riuniscono attorno ad un nastro d’epoca di Marquee Moon dei Television ed cominciano a pianificare il proprio futuro. Il quartetto si completa pesto con l’arrivo di Michael Andrew Evans (il polistrumentista del gruppo: chitarra, harmonium, tastiera Roland e batteria). I quattro ragazzi si spostano a Manchester e passano con disinvoltura dall’ascolto dei Talking Heads a quello dei Vampire Weekend, attraverso numi tutelari dell’indie americano come Bright Eyes e Neutral Milk Hotel, influenze che possono fornire un’indicazione di massima sulla loro musica, forse uno degli esempi più fulgidi ed allo stesso tempo sfuggenti di pop contemporaneo. Una vena glam quasi spaziale, una sezione ritmica incalzante che evidentemente non ignora quanto scritto in ambito white-funk, soprattutto in patria. Ed un cantato austero, abbellito dagli intrecci vocali dei 3 uomini dietro al microfono. Tempo di apparire diffusamente sui palchi nazionali e già arrivano le prime conferme da parte di NME, Artrocker e Time Out. Il gruppo divide spesso il palco con altri nastri nascenti della canzone elettrica inglese come Thomas Tantrum e Pete And The Pirates, continuando ad accrescere la propria fama sul territorio. Una continua scalata che li porta a spalleggiare i ‘maestri’ Gang Of Four all’Offset Festival. Il loro imminente debutto “Understanding Electricity” (in uscita a fine marzo) sarà una scossa, per tutti gli ambienti pop alternative abituati ai soliti pasti precotti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

sono già in rotazione su I maniaci di Radio BAse Popolare Network!
Grandiosi