22/01/09

Torna Mark Nelson con Pan American



Sesto album in studio per Mark Nelson alias Pan American, elemento cardine di una delle formazioni post-rock per eccellenza d’America: i Labradford. Un ritorno all’ovile con "White Bird Release", fuori per Kranky – la stessa etichetta del suo omonimo debutto e dell’altrettanto sorprendente Quiet City (con relativo dvd in allegato), lo stesso marchio che ha permesso ai Labradford di crescere in maniera esponenziale nel circuito indipendente – come a riprendere le fila di un discorso solo parzialmente accantonato. Il prestigio di Nelson è infatti tale da aver permesso al nostro di pubblicare per Mute, Verticla Form e la promettente indie elettronica austriaca Mosz (che ha licenziato il penultimo For Waiting, For Chasing) . Il nuovo album non fa altro che arricchire le fluttuanti strutture che da sempre ne costituiscono l’opera, in un inseguimento palpabile tra ambient music e sottili rumorismi. E’ questa l’arte di Pan American, lavorare ad un suono dai tratti molto descrittivi, lasciando ampio spazio all’immaginazione. Un’impostazione quasi panoramica, da sposarsi spesso ad immagini suggestive (un esempio per tutti è dato appunto dall’esperienza multimediale di Quiet City). Mark Nelson è a tutti gli effetti il papabile erede del Brian Eno più immaginifico, del John Hassell che approntava la cosiddetta Fourth World music e dei corrieri cosmici nel loro formato – appunto – più spaziale. Un altro colpo messo a segno da Kranky, che nella continua ricerca di nuovi talenti torna a riscoprire gli autori che ne hanno fatto un marchio di razza per la musica contemporanea più avventurosa e propositiva.

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