07/01/09

Night Horse



A volte è imbarazzante pensare a quanto fosse compromessa l'industria del disco a cavallo tra gli anni '80 e i '90, con tutti quei rockers di dubbio gusto coperti di lustrini e paillettes. Per fortuna arrivò il fangoso suono del Northwest - ed in particolare di Seattle - a ristabilire le distanze, riportando in auge i suoni cupi dell'hard seventies, e più in generale una condotta sobria e concreta. Pensiamo all'opera di traghettatori fondamentali quali i Soundgarden o delle dichiarate influenze settanta di interpreti diversi della cosiddetta scena alternative e metal, quali Rollins Band - da un lato - e Pantera dall'altro. I Night Horse arrivano da Los Angeles, luogo da sempre ascritto ai vertici del rock and roll internazionale, ma qui non c'è traccia di glamour. I nostri suonano un possente hard-rock, con tracce di boogie e southern, finanche tonante psichedelia. Non parliamo certo di esordienti assoluti, la spina dorsale del gruppo è composta da membri degli spiritati Ancestors, delizioso combo drone-metal da molti additato come naturale depositario del verbo-Sleep. La voce calda è quella di Sam James Velde, originariamente coi Bluebird, gruppo culto californiano con uscite per Dim Mak, tra l'altro apprezzatissimo da Dave Grohl dei Foo Fighters. La loro musica omaggia con decisione e grande personalità mostri sacri quali John Lee Hooker, Taste, primi Deep Purple, i Fleetwood Mac del periodo Peter Green e gli Allman Brothers, senza in questo mai risultare banalmente retrò. Semmai la portentosa miscela dei Night Horse può per intenti avvicinarsi a luminari contemporanei quali Harvey Milk, Down e Priestess. Il ricongiungimento ideale con il sound ancestrale dei settanta, in una dimensione più moderna e colorata. Di per sè un classico.

"If Sonic Youth had been immersed in an ocean of Allman Brothers inspiration, or Soundgarden had been steeped in late 60s Fleetwood Mac, then they might have turned out something like this. Night Horse take traditional blues-rock, spark it up with riotously noisy flashes and drag the rhythms through an early-90s grunge experience. Moreover, they're cohesive, charismatic and compelling." (Malcolm Dome, Classic Rock Magazine)

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