19/01/09

Lotus Plaza



Lockett Pundt è il secondo elemento dei Deerhunter in congedo. Una fuga artistica momentanea, così come accadde lo scorso anno per il frontman Bradford Cox che mise in piedi il fortunato progetto Atlas Sound. Lotus Plaza è lo pseudonimo utilizzato dal nostro per il disco di debutto "The Floodlight Collective", in uscita per Kranky il 23 di marzo. Siamo sempre dalle parti dellealle atmosfere meditabonde ed ambient del gruppo madre, quasi una deriva isolazionista del suono shoegaze, con ricordi ben impressi di quanto pubblicato da un’etichetta come 4AD nella seconda parte degli anni ’80 (si pensi a Cocteau Twins e This Mortal Coil). Ma aldilà della passione per il più etereo post-punk di marca inglese Lockett è interessato alle armonie vocali dei gruppi doo-woop e del Brill Building, il celebre palazzo sito a Broadway che ha ospitato i talenti di Phil Spector, Burt Bacharach e Neil Sedaka tra gli altri. Partecipa al disco il compagno di ventura Cox, che presta la sua voce al brano "Different Mirrors", uno dei passaggi più immediati del disco, debitore dell’inimitabile e primordiale Factory Sound generato dall’ingegnere Martin Hannett. Ma tutto l’album è un delizioso ibrido, muovendosi discretamente tra armonie vocali pop ed arrangiamenti che a seconda dei casi possono riportare alla mente kraut-rock, ambient e surf. Una produzione curata nei minimi dettagli, proprio in onore dei cosiddetti maghi da studio che da sempre hanno influenzato il carattere della musica contemporanea e pop. Un’esperienza che non si distacca radicalmente dai Deerhunter, ma che anzi ne amplifica aspetti per certi versi nascosti. Un campionario di canzoni che possono colpire a seconda dei casi per le loro subdole movenze o per rime eccentriche. Seguendo un ipotetico filo rosso che da Brian Wilson porta agli Animal Collective, da Phil Spector ai Jesus & Mary Chain. Come dire, alta classe!

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