Sulla stessa scia di Spinal Tap o dei più oltraggiosi tributi all’orrorifico teatro rock’nroll – pensate a tutto il viscerale e cocainomane sarcasmo dei The Darkness - sembrano insediarsi i tre newyorkesi Tragedy, che davvero non fanno alcun mistero della loro insalubre passione. Amanti dei travestimenti più glamour, circensi per definizione ed animali da palcoscenico per destinazione.
Iniziamo pure con i loro pseudonimi, prima di svelare l’arcano: Barry Glibb (voce, chitarre, piano) Mo’royce Peterson (voce, chitarre) e Robin Gibbens (voce, cowbell, tamburino e gong). Vi dicono nulla questi nomignoli storpiati? Esatto, siamo di fronte ad una delle più impensabili cover band dei Bee Gees, arrivano dalla grande mela, sono un’ottetto e suonano fondamentalmente hard rock. Sono tre le figure di spicco – parafrasando proprio i fratelli Gibbs – in questa formazione ampia che prevede anche tastiere, una sezione fiati e l’ovvio stuolo di coriste. Ecco così che i tormentoni dell’era disco terminano nelle mani di questi stilosi rockers, che con la giusta dose di veleno ed ironia verniciano le sbarazzine hit del sabato sera con staffilate metalliche al vetriolo. Ci aveva già pensato Ozzy Osbourne a vituperare evergreen come "Stayin’ Alive", ora i Tragedy ampliano il programma, senza alcun timore reverenziale.
Non manca nessun titolo di forza all’appello: da "Night Fever" a "How Deep Is Your Love" (dimenticate la melensa versione dei Take That…), passando per "Jive Talkin’" e "More Than A Woman". L’idea di scritturare questi ironici musicisti tuttofare è venuta al leader dei Wildhearts Ginger, che per la sua Round - distribuzione mondiale a cura della britannica Cargo – non ha esitato a richiedere prestazioni davvero speciali ai nostri. La prima di queste riguarda il tour di spalla agli stessi – redivivi - Wildhearts in lungo e in largo per le lande britanniche, con tappa culmine allo Shepherd Bush’s Empire di Londra in compagnia degli Electric Six. Sappiate che per loro ha già perso la testa Bruce Dickinson degli Iron Maiden, che li ha definiti come una delle più spassose realtà del rock moderno. Nel suo show radiofonico alla BBC, il buon Bruce ha selezionato i Tragedy tra ZZ Top ed Ac/Dc, se questo vi pare un segnale da poco…E’ il trionfale ritorno del glitter, armatevi di quegli improbabili abiti e ricordate di sostituire alle luci stroboscopiche l’immagine confortante di una bella Gibson Les Paul.
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