07/10/08
Rodriguez Live
“Oggi, finalmente recuperato, suona ancora come un colpo di genio di folk psichedelico sporcato di soul e di blues” - XL
“In po’ Arthur Lee, un po’ Jose’ Feliciano, Rodriguez è un misconosciuto songwriter messicano di Detroit che nei primi anni ’70 pubblicò un paio di album patrocinati e prodotti da Mike Theodore e Dennis Coffey. La sensazione è che il culto possa finalmente dispiegare appieno le sue ali: ottimi songwriting, ambientazioni folk originali (oggi di gran moda) e arrangiamenti bizzarri e (a tratti) sonic” – BLOW UP
“Un genio riscoperto 30 anni dopo. Mentre stava lavorando in cantiere. Non è difficile contestualizzare l’album in quel periodo in cui anche gli Stones davano l’impressione di comporre seduti su un marciapiede, in esilio sulla Main Street; più sorprendente è la guizzante inquietudine dell’ex ragazzo di origine messicana, la sua disponibilità a farsi attraversare da mood psichedelici e folk, rock e blues”- ROLLING STONE
“Di che si tratta? Di pop e folk, Dylan e psichedelia, critica sociale e visionario realismo di strada, riuniti in dodici canzoni che hanno del miracoloso per come riescono a evocare quei tempi e quei luoghi con una nitidezza incredibile, suonando tuttora stupende” - RUMORE
“Se sul serio l’iniziale Sugar Man sembra sottratta a un Arthur Lee in stato di grazia, Only Good For Conversation scodella chitarre al fuzz da Ed Hazel al top. Se in Crucify Your Mind Bob Dylan incontra Van Morrison e in Inner City Blues chiama alla collaborazione Rovert Kirby, in Hate Street Dialogue Fred Neil flirta con il garage e Tim Hardin, salvo piazzare poco dopo una Everybody’s Talkin’ punto minore intitolata I Wonder" – IL MUCCHIO
“E’ il debutto (inedito da noi) di Rodriguez, misconosciuto autore di origini messicane con all’attivo solo un paio di LP (questo è il debutto, del 1970): strane incursioni pop nel soul psichedelico, con testi che oggi definiremmo urbani" – IL VENERDI’ di Repubblica
“Nel pieno di quel grande casino conosciuto con gli anni sessanta, Rodriguez non riesce a entrare nell’esercito, ascolta qualsiasi disco della Motown e poi Dylan, i Beatles, Leonard Cohen e tante altre cose. Un giorno incotra due tipi: Dennis Coffey, il chitarrista dei leggendari Funk Brothers, la band di studio della Motown e Mike Theodore, il suo partner in crime nel mondo della musica. Quei due lo portano in studio e nel marzo del 1970 la Sussex pubblica “Cold Fact”, il primo, bellissimo album di Rodriguez. qualche buona recensione, qualche passaggio radiofonico e nulla più. Ora quel disco è stato ripubblicato. è bellissimo. Ora tocca a voi, cioè a noi" - SUPERFLY
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