Inghilterra? No, siete fuori strada. Eppure avete tutte le ragioni di crederlo. Il suono è limpido, jingle-jangle pop, con venature new wave. Siamo a New York, patria di questo giovane quartetto che sin dal nome lascia intravedere i suoi intenti, lavorando in maniera certosina a quella che è la perfetta melodia pop. Nell’alternanza tra voce maschile e femminile si ricamano armonie dal taglio sublime, con il pensiero che va direttamente agli Smiths, ai My Bloody Valentine ed alla scena C-86. Ora che anche il dream pop ha fatto il suo trionfale ingresso nelle cantine della Big Apple – si guardi ai casi clamorosi di Vivian Girls e Crystal Stilts – l’Inghilterra degli eighties meno patinati non è mai stata così vicina. I membri fondatori del gruppo Peggy, Kip ed Alex decidono di metter su un gruppo inseguendo il loro amore per Pastels, Ramones, Black Tambourine ed i My Bloody Valentine di Sunny Sundae Smile. Con il batterista Kurt pronto a salire a bordo per la realizzazione dell’omonimo debutto, la band sembra avere le carte in regola per spiccare il volo nei circuiti indipendenti internazionali. E laddove è facile perdersi in un roboante gioco di citazioni, The Pains Of Being Pure At Heart dimostrano la sufficiente maturità per uscire allo scoperto con le proprie memorabili canzoni. Alcune delle quali si proiettano tra i classici minori del nostro tempo. Serate chiave londinesi come Twee As Fuck e How Does It Feel To Be Loved, hanno trasmesso ripetutamente i loro brani, sorta di classici istantanei in pista. Rough Trade includerà il loro singolo "Come Saturday" nell’annuale antologia "Counter Culture", altro indizio importante. Ci sono insomma tutti gli ingredienti per assistere alla metamorfosi di un'altra creatura sfavillante in questo avvio di 2009.
The Pains Of Being Pure At Heart "Everything With You" VIDEO
1 commento:
sta per arrivare rece su Vitaminic e polaroid con la stessa foto! :-)
tra l'altro la scattò proprio la tipa del Twee as Fuck.
ciao, e.
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