10/02/09

Deep Cut



E’ l’album di debutto per questa interessante formazione proveniente da Londra est. C’è già un desiderio forte nel titolo stesso del disco, "My Thoughts Light Fires", i miei pensieri accendono il fuoco. E come potrebbe essere altrimenti per questa soave miscela di chitarre proto-psichedeliche ed angeliche melodie pop? Il singolo dello scorso anno Commodity aveva già scosso le coscienze, ma è con il successivo Time To Kill che le cose si fanno più interessanti, a dimostrazione c’è la permanenza per ben sei settimane all’interno della A-List Radio di New Musical Express. Emma Bailey è la cantante dei Deep Cut, con lei le due chitarre di Mat Flint e Pad Bailey, il basso di Simon Flint e la batteria di Ian Button. Mat Flint è stato tra i fondatori del gruppo Revolver, nome importante nella geografia pop-chitarristica inglese agli albori degli anni ’90, con un disco pubblicato da Virgin/Hut nel 1993 a titolo Cold Water Flat. Mat è indubbiamente l’elemento di spicco della formazione londinese, tra le sue esperienze il passaggio nell’altro gruppo indie Hot Rod e la lunga permanenza nel ruolo di bassista coi Death In Vegas. A questo possiamo aggiungere la sua residenza all’Heavenly Social di Londra come dj, esperienza che si è protratta per oltre quattro anni. "My Thoughts Light Fires" è un album pienamente ispirato alla rinascita dello shoegaze , portando in seno alcune delle caratteristiche fondanti del genere, come appunto gli screzi tra chitarre voluminose ed armonie vocali sopra le righe. La lista dei cospiratori è molto lunga, da buoni collezionisti i Deep Cut non fanno mistero delle loro passioni, che anzi citano in un guazzabuglio ultra-sensibile: Brian Jonestown Massacre, Jesus And Mary Chain, Harmonia, Stereolab, i gruppi vocali femminili degli anni ’60 (Ronettes, Shangri-la’s, Marvelettes; etc.), My Bloody Valentie, Beatles, Love, Sonic Youth e Byrds. Curiosi? Andate a coglierne l’essenza nel disco di debutto per Club AC30, farete un favore solo a voi stessi.

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