14/03/11

Ryan Driver, un album solista su Fire



Con il sintomatico attacco di "Dead End Street" siamo in pieno territorio alternative-country, tanto che il Ryan Driver di "Who’s Breathing" potrebbe di diritto rientrare nel novero degli autori ispirati da Jayhawks e Uncle Tupleo. Eppure c’è dell’altro, perché questo musicista originario di Toronto, stato dell’Ontario, ha già al suo attivo un discreto numero di collaborazioni e produzioni autografe. Per chi è solito frequentare il giro Constellation, lo ricordiamo a fianco di Sandro Perri ed Eric Chenaux, mentre altrove in guisa di The Ryan Driver Quartet sembra attingere ad una forma ibrida di jazz. Per l’inglese Fire ha già inciso con l’altra sua formazione di stampo roots rock The Silt. Ora torna con un disco dai due volti, tanto che dal sesto brano – It’s Tulip Season – Ryan conduce per mano l’ensemble in una rivisitazione della canzone d’autore in salsa jazzy, con il piano – da lui stesso suonato – a tessere melodiosi intendimenti. Se la sei corde e la voce sono i due strumenti messi al servizio di ogni singola collaborazione artistica, è con il synth, il flauto ed il pianoforte che Driver amplia se possibile il suo raggio d’azione. Uncut ha già scritto di lui come di un formidabile songwriter, la capacità di passare con disinvoltura da scenari bucolici ad accese ballate elettriche sottolinea anche le capacità di arrangiatore particolarmente ispirato. Dal canto nostro possiamo dirvi che l’autenticità di queste canzoni è riscontrabile in poche altre firme contemporanee, due su tutte: Jim O’ Rourke e Bonnie Prince Billy.

I musicisti che lo accompagnano in questa avventura solo apparentemente solista sono:
Andrew Downing: basso
Stew Crookes: pedal steel
Justin Haynes: chitarra, organo
Jean Martin: batteria
Marco Cera: corno inglese
Rob Clutton: basso
Nick Fraser: batteria
Martin Arnold: chitarra elettrica

Nessun commento: