Iniziamo dal personaggio, un improbabile incrocio visivo tra Afrika Bambaata e Rick James. E’ il nuovo in casa Stones Throw, una figura ibrida tra produttore e dj, intrattenitore e mastermind. La musica dell’uomo è un bollente crogiuolo di hip-hop ed electro, un suono che mette in scena i balli sfrenati del rap, attraverso una cultura digitale stimolante. Potrebbero fioccare paragoni anche ingombranti, ma per instradarvi potremmo suggerire un approccio che sta tra Prince – quello di 1999 ad esempio – ed i Newcleus di Brooklyn, con il bene placido degli uomini-macchina di Dusseldorf. I contenuti dei brani di Dam-Funk - a detta dello stesso autore – si focalizzano sulle relazioni, buone e cattive, un sunto poi della vita che scorre quotidianamente.
La musica del nostro, ancora una volta secondo le sue stesse parole, è un funk di taglio melodico, rispettoso di mostri sacri che animavano il dancefloor tra il finire degli anni ’70 e l’inizio del decennio successivo. Si fanno i nomi di Loose Ends, Kashif, Mtume e degli Slave di Steve Arrington.
La solida cultura hip-hop di Dam-Funk, si basa infatti sulla conoscenza di classici latin funk e soul jazz. Palesando comunque un interesse scientifico per le nuove tecniche di registrazione, il taglio dei brani è addirittura chirurgico, l’assemblaggio spaventoso. Toeachizown – che in slang sta appunto per To Each Is Own (ad ognuno il suo) – è il disco definitivo dopo una serie di mix ad hoc per quello che è considerato a Los Angeles l’ambasciatore del boogie-funk.. The new jack is now!
Dam-Funk sarà presto in Italia per due show:
14/10/2009 - Roma - Circolo Degli Artisti
18/10/2009 - Torino - Flora
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