09/09/09

Brother Ali - Us


A conquistare è in primis la sua immagine da albino dall’aspetto marziano Brother Ali è uno dei migliori rapper americani in circolazione. Dopo aver creato una piccola sommossa con l’album del 2007 The Undisputed Truth, ritorna con Us, un disco ancor più ambizioso, sia a livello lirico che per gli sfarzosi arrangiamenti, che ancora una volta contemplano una bella fetta della cultura nera americana dei seventies. Disco molto intenso anche e soprattutto a livello umano, con Ali sempre in prima fila a raccontare le sue avventure, più o meno felici. Episodi in cui possiamo immedesimarci, pur abitando all’altro capo del mondo. Musicalmente questo è un disco coraggioso, in cui l’MC recita ovviamente la parte del leone, supportato in maniera straordinaria dal lavoro del beatmaker Ant, una delle teste pensanti di Atmosphere, formazione con cui Ali condivide più di un pensiero. Si fa ricorso con una certa insistenza a campioni blues e soul, riservando una certa importanza alla natura dell’originale, già messa in scena col disco precedente. La novità è semmai nelle parti suonate, laddove lo strumento reale va a sposarsi col beat meccanico di una drum machine, per un effetto vintage che conquista. Con l’apparizione speciale di un mostro sacro quale Chuck D ed i featuring di Freeway, Joell Ortiz e Stokley Williams, Us può ambire con una certa serenità alla palma di uno dei migliori album hip-hop dell’anno. L’intrattenimento ed il messaggio – viene voglia di citare l’edutainment di sua maestà KRS-One – vanno a braccetto, col fine unico di elevare la cultura di strada a qualcosa di realmente immortale e fruibile anche ad un pubblico meno specializzato.


Nessun commento: