30/06/09

Francois And The Atlas Mountains


Francois esordisce nel gennaio del 2004 esibendosi per la prima volta dal vivo in solo, utilizzando un armamentario affatto male composto da tastiere (suonate letteralmente coi piedi), una chitarra, campionamenti dal vivo ed una spettrale drum machine, mescolando la sua attitudine pop con una vena ovviamente più sperimentale e di ricerca. Musicalmente lo possiamo accostare a Stereo Total per gli acquerelli electro-pop, ai Velvet Underground per la stoica ed abbacinante lentezza dei brani, ai nuovi conterranei Hood per l’idea di una musica pop dai toni trasognanti e addirittura a Francoise Hardy per le ovvie reminiscenze francofone. Sospinto in qualche maniera dalla scena underground locale, Fancois collabora nel ruolo di trombettista live con Rozi Plain (Fence Records) Movietone (Domino), Crescent (Fat Cat) e gli scozzesi Camera Obscura (4AD). Il suo primo disco è un CDr autoprodotto a titolo "Les Anciennes Falaises" : esce nel 2004 ed è il viatico ad un’altra stagione fatta di concerti e collaborazioni estese. Con il gruppo Atlas Mountains pubblica nel 2006 "The People to Forge" un disco molto più ambizioso uscito in vinile per Stitch-Stitch. Il gruppo si esibisce dal vivo in lungo e in largo fino a tutto il 2007, supportando Adrian Orange, Camera Obscura, Electrelane e moltissimi altri. Altro riconoscimento arriva da Ray Rumours, che invita la band ad incidere uno split per Too Pure Singles Club. Il brano utilizzato è "Swimmers, Drifters". Nel 2008 Francois si concede una pausa di riflessione, tornando a vivere coi suoi genitori in Francia, ritirandosi momentaneamente dalla sua attività artistica. Ovviamente per una figura così dotata nel dono della scrittura lo stop non può che considerarsi temporaneo. Uno spettacolo inedito per il Centre Pompidou e le registrazioni del nuovo album "Plaine Inondable" (in uscita a Settembre per Talitres) riportano Francois nuovamente sulla mappa, evidenziando un’affatto trascurabile influenza americana. Per queste session sceglie il quintetto polifonico Bost Gehio e membri del gruppo Unkle Jelly Fish, sfiorando a ripetizione i territori che un tempo furono dei Giant Sand e dei primi Wilco. Musica dai grandi orizzonti.

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