Dopo la pubblicazione nel dicembre del 2006 di Skinny Grinn – disco acclamato nella natia Inghilterra come nel resto d’Europa – per la V2, gli Acoustic Ladyland hanno conosciuto momenti intensi, continuando a proporre dal vivo la loro scoppiettante miscela di jazz moderno ed aggressivo rock dai contorni avant. Il primo dettaglio che salta all’occhio è il cambio di etichetta, Strong & Wrong è il nuovo domicilio artistico scelto dal leader Pete Wareham, per presentare la propria musica.
Ovviamente, assieme al cambio di scuderia Warehan ha fatto in modo di cambiare l’assetto della sua band: dentro Seb Rochford (leader dei Polar Bear, recentemente visto in tour con gli americani Dirty Projectors), il chitarrista dallo stile secco e tagliente Ruth Goller (anche effettivo di Alice and the Cool Dudes). Altro personaggio di spicco è il chitarrista Chris Sharkey (TrioVD, recentemente sotto contratto con la storica label jazz Candid) che in realtà entra nell’inedito ruolo di tastierista, fornendo una performance quanto mai spettacolare.
Wareham, non è certo rimasto con le mani in mano nel frattempo, allestendo parallelamente una sorta di supergruppo di vibrante no-wave dai tratti danzabili - The Final Terror – con lo stesso Chris Sharkey, Leo Taylor (Hot Chip) e Kenichi Iwasa (Chrome Hoof). Per di più è stato session man dal vivo coi Supergrass ed unitamente a Seb Rochford sarà presto protagonista della strabiliante collaborazione allestita da Herbie Hancock / Eno / Squarepusher.
La caratteristica portante del nuovo Living With A Tiger è l’avvicinarsi costante alle musiche di confine del nuovo millennio, con un’intensa attività ritmica che lascia intravedere l’ingerenza dell’hip hop come del grime. E’ sempre un frenetico jazz-core alla base delle musiche di Acoustic Ladyland, con i fiati di Wareham a balenare nell’aria, equamente furiosi e melliflui. Sembra appunto una rappresentazione del migliore James White, dopo l’ubriacatura no-wave alla ricerca dei grooves scanditi dai JB’s. Free-funk con attitudine, anche questa potrebbe essere una definizione affatto male.
Del resto lo stesso James Chance faceva capolino in Skinny Grin, ed un luminare del più astruso universo pop come Scott Walker si presentava in zona mixaggio. Segno che anche i musicisti più navigati, quelli indicati appunto come precursori, hanno saputo sin dai i primi momenti apprezzare la musica del quartetto.
Oggi in forma davvero smagliante con Living With a Tiger, pronto a sferrare il proprio attacco ai rockers benpensanti come ai jazzisti in doppio petto, grazie ad un ibrido saporito e scattante. Musica da felini, piuttosto cresciuti…
Ovviamente, assieme al cambio di scuderia Warehan ha fatto in modo di cambiare l’assetto della sua band: dentro Seb Rochford (leader dei Polar Bear, recentemente visto in tour con gli americani Dirty Projectors), il chitarrista dallo stile secco e tagliente Ruth Goller (anche effettivo di Alice and the Cool Dudes). Altro personaggio di spicco è il chitarrista Chris Sharkey (TrioVD, recentemente sotto contratto con la storica label jazz Candid) che in realtà entra nell’inedito ruolo di tastierista, fornendo una performance quanto mai spettacolare.
Wareham, non è certo rimasto con le mani in mano nel frattempo, allestendo parallelamente una sorta di supergruppo di vibrante no-wave dai tratti danzabili - The Final Terror – con lo stesso Chris Sharkey, Leo Taylor (Hot Chip) e Kenichi Iwasa (Chrome Hoof). Per di più è stato session man dal vivo coi Supergrass ed unitamente a Seb Rochford sarà presto protagonista della strabiliante collaborazione allestita da Herbie Hancock / Eno / Squarepusher.
La caratteristica portante del nuovo Living With A Tiger è l’avvicinarsi costante alle musiche di confine del nuovo millennio, con un’intensa attività ritmica che lascia intravedere l’ingerenza dell’hip hop come del grime. E’ sempre un frenetico jazz-core alla base delle musiche di Acoustic Ladyland, con i fiati di Wareham a balenare nell’aria, equamente furiosi e melliflui. Sembra appunto una rappresentazione del migliore James White, dopo l’ubriacatura no-wave alla ricerca dei grooves scanditi dai JB’s. Free-funk con attitudine, anche questa potrebbe essere una definizione affatto male.
Del resto lo stesso James Chance faceva capolino in Skinny Grin, ed un luminare del più astruso universo pop come Scott Walker si presentava in zona mixaggio. Segno che anche i musicisti più navigati, quelli indicati appunto come precursori, hanno saputo sin dai i primi momenti apprezzare la musica del quartetto.
Oggi in forma davvero smagliante con Living With a Tiger, pronto a sferrare il proprio attacco ai rockers benpensanti come ai jazzisti in doppio petto, grazie ad un ibrido saporito e scattante. Musica da felini, piuttosto cresciuti…
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