E’ un disco bagnato nella classicità il debutto dei Magnetic Morning per conto di Sweet Nothing. Si chiama A.M. ed è il ponte di dialogo tra due artisti di apparente diversa estrazione, uno di passaporto inglese, l’altro americano. E siamo davvero nella sfera del paradosso, perché il britannico Adam Franklin che un tempo era il frontman della sensazione shoegaze inglese Swervedriver, non ha mai fatto mistero di ammirare il sound compulsivo di americani doc come Stooges e Sonic Youth. Dall’altra parte il batterista degli Interpol Sam Fogarino, residente a New York, ma con Joy Division e Chameleons nel cuore. Quasi uno scambio di ruolo. Fatto sta che dopo Toshack Highway ed un imminente album in solo, Franklin riscopre l’esigenza di costituire un gruppo a tutti gli effetti. Magari mettendo da parte le marcate influenze chitarristiche dei suoi esordi e propendendo verso una forma canzone più liquida, decisamente più pop. Con Beatles e Pink Floyd (altezza Animals e Wish You Were Here diremmo) ad offrire le necessarie garanzie artistiche, i Magnetic Morning curano nei minimi dettagli un disco di docile psichedelia, scegliendo come base operative i Normal Studios di Athens, Georgia. Andy Le Master (REM, Conor Oberst, Maria Taylor) è a bordo nella veste di ingegnere del suono, con lui l’ex bassista degli Sugar David Barbe. Dopo l’Ep omonimo di debutto registrato presso il prestigioso Electric Lady Studios di New York, un disco che nella forma appare più soulful, tanto da includere un’originale rivisitazione di Out In The Streets dell’indimenticabile gruppo vocale Shangri-la’s. Con i due a bordo ci sono Jimmy LaValle degli Album Leaf ed il tastierista live degli Interpol F.A. Blasco. Un disco che potrà addolcire il vostro risveglio.
29/04/09
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