29/04/09

La chiamata di Holly



Holly Throsby arriva da Sydney, Australia. La giovane cantautrice ha da sempre abbracciato ambientazioni bucoliche per la sua musica, privilegiando luoghi ritirati e silenziosi per incidere. Accadde per il primo album "On Night" (2004) ed il successivo "Under the Town" (2006), ancora una volta registrato in un cottage presso le Saddleback Mountain. Per "A Loud Call" cambiano gli intenti: Holly si trasferisce a Nashville per incidere il disco con la supervisione del produttore Mark Nevers (che recentemente ha lavorato con Lambchop, Andrew Bird e Bonnie 'Prince' Billy). I fiati e gli archi sono stati invece sovra incisi da Tony Dupé nella Kangaroo Valley, ancora in Australia. Ad accompagnare Holly gli Hello Tigers (Bree Van Reyk & Jens Birchall), piccola e fidata formazione da sempre dietro all’artista australiana. Le sorprese arrivano semmai dagli ospiti: Bonnie 'Prince' Billy si distingue per il solito piglio melanconico nel duetto "Would You", mentre elementi assortiti di Lambchop e Silver Jews (Matt Swanson al basso, Tony Crow al synth e William Tyler alla chitarra elettrica) hanno il loro bel da fare in alcune tracce selezionate del disco. L’umore è cambiato, la Throsby ha ora un piglio più sicuro, merito anche delle numerose visite e dei concerti in Europa, Inghilterra e soprattutto negli States. Un’esperienza guadagnata sul campo, aprendo i concerti di Joanna Newsom, Smog, Mark Kozelek, M. Ward, Devendra Banhart, Paul Kelly, Eels e Low. Un’artista ritrovata pronta a sfidare il mondo con la grazia che l’ha sempre contraddistinta.

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