Re::Life e 24Carat, in collaborazione con Goodfellas, presentano:
MADLIB + J.ROCC
MADLIB + J.ROCC
Uno dei volti più noti del catalogo Stones Throw in due dj set esclusivi per l'Italia. Accompagnato - in apertura - dal funambolo dei giradischi J.Rocc
Giovedi 14/05/2009 - Roma - Circolo Degli Artisti
Venerdi 15/05/2009 - Milano - Spazio Maderna
Giovedi 14/05/2009 - Roma - Circolo Degli Artisti
Venerdi 15/05/2009 - Milano - Spazio Maderna
Otis Jackson Jr., in arte Madlib, è senza alcun dubbio l’artista più autorevole e rappresentativo del suono black contemporaneo. Una definizione necessariamente sfuggevole, viste le molteplici e sorprendenti forme che la sua ispirazione musicale riesce ad incarnare. Produttore ipertrofico e multi-dimensionale, Madlib è cresciuto in una famiglia di melomani (suo zio è il noto jazzista John Faddis) appassionati di soul, jazz e funk. Durante l’adolescenza è però la grammatica hip hop a conquistare la sua applicazione maniacale: in breve trasforma lo studio di registrazione (ribattezzato Bomb Shelter) nel suo habitat naturale; attorno a quel suono asciutto, grezzo e analogico finisce per raccogliersi gran parte della scena underground californiana di fine anni ’90, e il suo nome diventa sinonimo di un rinascimento in grado di spingere avanti le inflessibili regole della old-school.
Due i tratti salienti del suo stile: la prospettiva temporale (la capacità di proiettare nel futuro le accecanti intuizioni dei pionieri neri) e l’approccio povero ai suoni (rifiuta di ‘quantizzare’ la musica su un pc, utilizzando solo macchine e campionatori di vecchia tecnologia). Uno sguardo allucinato e onnivoro che lo porta di volta in volta a rileggere (e piegare come un alchimista) le musiche di Bollywood, samba e batucada, Stevie Wonder, il jazz esoterico di fine ‘60, il roots&dub giamaicani, il catalogo Blue Note, il suono broken beat londinese. Nei panni di DJ ha già fatto impazzire mezzo mondo, ivi compreso il Wu-Tang Clan in occasione di un party privato per i Grammy Awards. Il suo ultimo disco (“Beat Kondukta Vol. 5-6”) prodotto proprio insieme a J.Rocc e come sempre edito dalla label cui è legato a filo doppio, la Stones Throw, è un meraviglioso omaggio al collega e amico J Dilla, un florilegio di citazioni soul e jazz assemblate dal tocco magico del Re Mida dei produttori contemporanei.
Assieme a lui, sul palco del Circolo, il DJ ufficiale della Stones Throw, l’unico e inimitabile J.Rocc. Già membro fondatore dei seminali Beat Junkies, vince assieme a quel collettivo ogni dj competition possibile tra il 1997 e il 1998, per poi decidere di ritirarsi dalle sfide e dedicarsi a tempo pieno alla musica. Vedere J.Rocc ‘suonare’ i dischi dal vivo è un’esperienza ai confini dell’indicibile: il suo incontestabile virtuosismo, infatti, non è mai sterile esibizione d’ego ma, piuttosto, perizia tecnica al servizio della musica. Con J.Rocc è sempre la musica infatti a sedere in prima fila: soul, hip hop, reggae, funky-carioca, soundtrack italiane, non fa differenza: tra le sue mani la selezione prende sempre forma e vita propria, ricca di citazioni ludiche e uno spiccato gusto per l’intrattenimento.
Due i tratti salienti del suo stile: la prospettiva temporale (la capacità di proiettare nel futuro le accecanti intuizioni dei pionieri neri) e l’approccio povero ai suoni (rifiuta di ‘quantizzare’ la musica su un pc, utilizzando solo macchine e campionatori di vecchia tecnologia). Uno sguardo allucinato e onnivoro che lo porta di volta in volta a rileggere (e piegare come un alchimista) le musiche di Bollywood, samba e batucada, Stevie Wonder, il jazz esoterico di fine ‘60, il roots&dub giamaicani, il catalogo Blue Note, il suono broken beat londinese. Nei panni di DJ ha già fatto impazzire mezzo mondo, ivi compreso il Wu-Tang Clan in occasione di un party privato per i Grammy Awards. Il suo ultimo disco (“Beat Kondukta Vol. 5-6”) prodotto proprio insieme a J.Rocc e come sempre edito dalla label cui è legato a filo doppio, la Stones Throw, è un meraviglioso omaggio al collega e amico J Dilla, un florilegio di citazioni soul e jazz assemblate dal tocco magico del Re Mida dei produttori contemporanei.
Assieme a lui, sul palco del Circolo, il DJ ufficiale della Stones Throw, l’unico e inimitabile J.Rocc. Già membro fondatore dei seminali Beat Junkies, vince assieme a quel collettivo ogni dj competition possibile tra il 1997 e il 1998, per poi decidere di ritirarsi dalle sfide e dedicarsi a tempo pieno alla musica. Vedere J.Rocc ‘suonare’ i dischi dal vivo è un’esperienza ai confini dell’indicibile: il suo incontestabile virtuosismo, infatti, non è mai sterile esibizione d’ego ma, piuttosto, perizia tecnica al servizio della musica. Con J.Rocc è sempre la musica infatti a sedere in prima fila: soul, hip hop, reggae, funky-carioca, soundtrack italiane, non fa differenza: tra le sue mani la selezione prende sempre forma e vita propria, ricca di citazioni ludiche e uno spiccato gusto per l’intrattenimento.
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