Jam chitarristiche che ci ricordano i migliori momenti del southern rock, un organo sferzante che è la fotografia del suono hard più classico ma anche di certo duro garage psichedelico di tardi '60. Brani che scorrono seguendo un flusso lisergico, distesi su un tappeto percussivo mai ingombrante, proprio perché è la sei corde lo strumento principe degli Assembled Head In Sunburst Sound, che anche quando non ricorrono al plug in elettrico, sono sempre capaci di dipingere quella wilderness che è prodotto d’origine controllata americana. Arrivano da San Francisco e sono tra i più atipici dead head (dal nome dei fans dei Grateful di Garcia) in cui possiate imbattervi, proprio perché lasciano scorrere la loro musica in canali onirici, andando di volta in volta a rievocare il west coast sound degli anni d’oro, certo progressive-folk inglese e addirittura le più movimentate colonne sonore del nostrano Morricone. Non mancano peraltro momenti di pura inquietudine post punk, con chitarre fuzz a stimolare la visione di nuovi universi al fulmicotone. Un bellissimo terzo album insomma per i nostri, che si sono chiusi in studio con Tim Green, nuovo re mida del suono hard-psych, di recente al lavoro con anime gemelle quali Howlin’ Rain, Comets On Fire ed Earthless. Sconvolgimento celestiale o diabolico piacere, a voi l’ardua scelta, fatto sta che When Sweet Sleep Returned sarà uno dei più allucinogeni viaggi rock di questo 2009.
23/04/09
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