Crocodiles - Refuse Angels from christin turner on Vimeo.
La casa del blues è ora più ampia, dalle parti di Oxford, Mississippi, Fat Possum ha deciso di ampliare sensibilmente i propri orizzonti, tirando a sé formazioni che dell’elettricità hanno fatto un manifesto, pur venendo da un clima tipicamente indie. Dopo aver pubblicato per gli States il prossimo fenomeno ‘da copertina ’ Wavves, tocca ai Crocodiles creare un ponte tra i seguaci della musica del diavolo ed i più ‘arrendevoli’ sognatori dell’orizzonte rock indipendente. E di primo acchito i Crocodiles sembrano proprio un gruppo di estrazione inglese a volerla dir tutta.
Lo spam mediatico inizia ovviamente attraverso la rete, grazie al passaparola generato dagli amici californiani No Age che eleggono il brano “Neon Jesus” tra i loro favoriti in una speciale playlis redatta lo scorso anno. Dato che i due di Los Angeles dopo il contratto con Sub Pop sono divenute vere e proprie istituzioni, per via del cosiddetto buzz si scatena un turbinio di richieste per i Crocodiles, desiderati come attrazione dal vivo, pronti ad indossare le vesti di funamboli del nuovo pop rumoroso.
Perché in sostanza è proprio questa la musica che suonano Charles Rowell e Brandon Welchez, due giovanotti scapigliati che arrivano da San Diego, una città apparentemente sonnolenta, ma capace di scuotere le fondamenta dell’underground americano, grazie ad immortali formazioni hardcore/punk e a più generosi maestri del nuovo rock’n’roll a stelle e strisce (Rocket From The Crypt su tutti)
I Wanna Kill e Summer of Hate, parlano però un’altra lingua. Perché se in lontananza c’è l’eco del lo-fi e la lunga ombra dei Velvet Underground, i brani dei Crocodiles sembrano un tributo alla terra d’Albione, quella che si avviava con passo vacillante alla stagione dello shoegaze. Ed in particolare i due Crocodiles potrebbero essere etichettati come la versione d’oltreoceano dei fratelli Reid. Stereogum li ha già ‘bollati’ come un incrocio tra Velvet Underground e Jesus And Mary Chain. Nulla di più veritiero.
Appena un anno di gestazione, con la produzione di un 7 pollici autofinanziato, ed i Crocodiles arrivano alla corte di Fat Possum, con Summer Of Hate, disco che rompe appunto con gli orizzonti solari della California stile Baywatch, puntando direttamente ad un suono oscuro e denso di feedback. Ma anche intimamente pop.
Queste melodie vi frastorneranno e questo sarà il rumore più gentile che potrete ascoltare nel corso di tutta la stagione. Uomo avvisato…
Lo spam mediatico inizia ovviamente attraverso la rete, grazie al passaparola generato dagli amici californiani No Age che eleggono il brano “Neon Jesus” tra i loro favoriti in una speciale playlis redatta lo scorso anno. Dato che i due di Los Angeles dopo il contratto con Sub Pop sono divenute vere e proprie istituzioni, per via del cosiddetto buzz si scatena un turbinio di richieste per i Crocodiles, desiderati come attrazione dal vivo, pronti ad indossare le vesti di funamboli del nuovo pop rumoroso.
Perché in sostanza è proprio questa la musica che suonano Charles Rowell e Brandon Welchez, due giovanotti scapigliati che arrivano da San Diego, una città apparentemente sonnolenta, ma capace di scuotere le fondamenta dell’underground americano, grazie ad immortali formazioni hardcore/punk e a più generosi maestri del nuovo rock’n’roll a stelle e strisce (Rocket From The Crypt su tutti)
I Wanna Kill e Summer of Hate, parlano però un’altra lingua. Perché se in lontananza c’è l’eco del lo-fi e la lunga ombra dei Velvet Underground, i brani dei Crocodiles sembrano un tributo alla terra d’Albione, quella che si avviava con passo vacillante alla stagione dello shoegaze. Ed in particolare i due Crocodiles potrebbero essere etichettati come la versione d’oltreoceano dei fratelli Reid. Stereogum li ha già ‘bollati’ come un incrocio tra Velvet Underground e Jesus And Mary Chain. Nulla di più veritiero.
Appena un anno di gestazione, con la produzione di un 7 pollici autofinanziato, ed i Crocodiles arrivano alla corte di Fat Possum, con Summer Of Hate, disco che rompe appunto con gli orizzonti solari della California stile Baywatch, puntando direttamente ad un suono oscuro e denso di feedback. Ma anche intimamente pop.
Queste melodie vi frastorneranno e questo sarà il rumore più gentile che potrete ascoltare nel corso di tutta la stagione. Uomo avvisato…
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