07/04/09

Willem Maker - New Moon hand

Un nuovo alfiere del roots rock si fa largo tra le maglie di Fat Possum (la casa che ha ospitato stelle di ieri e di oggi come Black Keys, Bob Log III, R.L. Burnside e Junior Kimbrough) E’ Willem Maker, che scende direttamente dalle colline dell’ Est Alabama, dopo circa 10 anni spesi da quasi eremita a perfezionare le sue canzoni. Nel 2007 esce allo scoperto con quello che è il suo debutto - Stars Fell On – che mette un punto alle rare esibizioni acustiche ed ai demo casalinghi. Un disco tra l’altro registrato e mixato integralmente nel suo studio personale: il Foxhole, prossimo alle montagne di Turkey Heaven.

Il disco, originariamente pubblicato da Makerworks Recordings, viene ristampato sul finire del 2008 dalla sottoetichetta di Fat Possum Big Legal Mess Records, anticipando proprio la nuova fatica a 33 giri. New Moon Hand ce lo riconsegna più forte che mai, sorretto anche dall’apporto di musicisti di Lambchop e Silver Jews. La formazione base che ha inciso il disco è invece completata da Cedric Burnside, Jim Dickinson ed Alvin Youngblood Hart, comprimari che con grande calore e maestria avvicinano questo disco ad un abbraccio spirituale.

La poetica di Maker è ovviamente rurale, sudista, fotografia di grandi spazi. Il suo stile suggerisce paragoni con giganti quali Charlie Patton e Neil Young, pur potendo toccare il presente e l’estetica di gruppi quali White Stripes o Black Keys.

E’ musica che vi stordirà per le sue dosi di pura e non sofisticata elettricità, una carezza ed un alito di polvere, sulle 12 battute classiche del delta blues. Willem Maker è un uomo che ci parla di redenzione, attraversando la musica moderna con lo spirito dei grandi saggi e viaggiatori.

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