28/04/10

Il nuovo album dei Melvins in uscita ai primi di giugno



I Melvins sono tornati, evviva i Melvins! Non ha mai difettato al gruppo di San Francisco il dono della prolificità, a maggior ragione dopo aver svecchiato l'organico ed esser passati alla formazione a quattro. Ciò significa che assieme agli highlander King Buzzo e Dale Crover, sono ancora dentro i due Big Business (ed ex-Karp) Coady Willis e Jared Warren. I Melvins hanno da poco compiuto le 25 primavere, una cosa da nulla, per chi ha letteralmente aperto la strada alla riscossa del rock sonico all'inizio degli anni '90. Dopo aver portato l'hardcore ad una parsimoniosa version slow - un marchio distintivo per buona parte della loro esuberante carriera - i Melvins saranno spesso abili nel mescolare le carte, con il fattore doom quale materia resistente nel loro DNA. Ma oltre ai Black Sabbath ed al cartoonistico immaginario di certo hard rock seventies (si pensi alle cover dei Kiss, gruppo feticcio per i Melvins) la musica dei nostri è stata sempre un corpulento post-punk, che di volta in volta ha seguito insolite traiettorie glamour, noise e psichedeliche. "The Bride Screamed Murder" è se possibile un'ennesima variazione sul tema. I quattro che senza preavviso cambiano la gestione dei bpm, sterzano spesso in direzione di accesse folate post-core o si imbattono in ecumeniche marce dark. Quello che arriva è un gusto per lo shock mediatico, un mestiere in cui i nostri sono eccellenti interpreti. Progressivi, sperimentali, ma pur sempre ammantati in una coltre heavy-rock mefistofelica, i Melvins bussano nuovamente alla vostra porta, non certo dei buoni samaritani, ma quanto meno docenti di lusso nella pratica del rumore su misura.

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