30/06/08

BLACK PRESIDENT # 2




Seun Kuti & Fela's Egypt 80 "Many Things" (Tout Ou Tard)


Fuor di metafora Sean Kuti è il vero erede dell'impero musicale (e non solo) del padre Fela Anikulapo Kuti: E' nella sua musica che l'afrobeat ritrova un interprete magistrale, capace di veicolare tutto lo struggimento interiore caro proprio a quelle estenuanti maratone ritmiche. Nigeriano di Lagos, Seun prende in prestito una celebre frase di Baudelaire per giustificare in qualche misura la sua opera. 'You gave me your mud and I made gold from it' , mi avete dato il vostro fango ed io ne ho fatto oro. Un motto familiare in quanto sorta di manifesto generazionale, essenziale appunto a descrivere le gioie e i dolori del continente nero, la rivalsa sociale attraverso il media musicale, la costruzione di un ponte ideale con l'occidente attraverso 'l'industria dello spettacolo '. Sacrifici che il nostro conosce bene, tanto che le sue danze propiziatorie possono considerarsi come il lasciapassare definitivo verso un'affermazione globale. Riscatto che si gioca sul serrato percorso musicale ideato da Seun in combutta con la sua backing band, i Fela's Egypt 80. Terzogenito di Fela - venuto alla luce nel 1982 - Seun ha presto imparato ad estrarre il meglio dal mondo circostante, ragion per cui citando ancora il filosofo francese Baudelaire - ed i suoi celeberrimi fleurs du mal - dalle 'erbe cattive' sono spesso nate delle composizioni stupende. Sensibilizzato ed impegnato politicamente Kuti indirizza le sue liriche in maniera esplicita: E' proprio il sociale l'argomento principe, con argomenti scottanti quali la questione dell'igiene locale, laddove ci sono addirittura più morti per malaria che per AIDS. Seun ha recentemente raggiunto un'altra icona locale come Youssou N'Dour in un progetto ad ampio respiro che vuole proprio denunciare gli effetti di questa piaga, ancora lungi dall'essere debellata. Il brano Mosquito Song è una denuncia aperta nei confronti delle negligenze dell'amministrazione locale, che mai si è prodigata per una corretta informazione.
L'orchestra che accompagna Kuti è la stessa vista in azione da metà degli anni '80 con Fela, e proprio Seun si è preso carico di amministrarne l'enorme potenziale, dopo la prematura scomparsa del padre nel 1997. Di fronte a voi non un semplice epigono, ma la re-incarnazione di un fenomeno, di una divinità (ed anche figura politica) che ha dato una sterzata prepotente al destino di tutto il popolo d'Africa, attraverso ritmi esagitati e parole reclamate a gran voce. E se anche Barack Obama è intervenuto direttamente in una spinosa questione di passaporti - poco prima della loro esibizione ad un festival di Chicago, la scorsa estate, risoltasi con una pacifica invasione di palco - vuol dire che qualcosa si sta davvero muovendo...

1 commento:

ReeBee ha detto...

Seun l'ho visto in concerto è travolgente, incredibile e quanti altri aggettivi si possono spendere sono sempre inefficaci per descrivere la potenza che esprime.

è di oggi la notizia che, riportata sul Il Manifesto, il suo disco d'esordio non ha avuto distribuzione italiana. Sai niente?