Dopo aver pubblicato due dei più rapidi best-seller dell’intero catalogo Tectonic nell’anno solare 2007, è stato quasi un passo naturale per Dave ‘2562’ Huismans dedicarsi alla sua prima pubblicazione sulla lunga distanza. Naturalmente, è determinante la collaborazione con uno dei più acclamati marchi del dancefloor contemporaneo, uno dei maggiori sponsor di quella che a ragione può definirsi la ‘cosa’ definitiva nell’ ambito dell’intrattenimento underground: il dubstep
Con illustri contendenti quail Cyrus e Pinch, le aspettative erano piuttosto alte per l’album di debutto dell’olandese Huismans, chiamato a replicare in maniera estrosa alle ‘urbane’ creazioni ritmiche degli stimati colleghi. Se siete in grado di immaginare il matrimonio perfetto tra i ritmi e le basse frequenze di Benga e Skream e gli scenari evocati dal catalogo Basic Channel, non faticherete a realizzare quanto quest’ album sia speciale, capace com’è di eccitare una buona fetta di addetti ai lavori e la maggioranza dei frequentatori del dancefloor.
Le influenze di Huismans sposano il Detroit sound e guardano con lo stesso interesse a Kingston, Croydon e Berlino. Dettagli che ci portano ad identificare il suono del giovanissimo dj come un corollario di influenze che partendo dalla primigenia scuola house affrontano la scena rave, si bagnano nei fumi e nei ritmi in levare della Jamaica, per poi rinascere nell’Inghilterra della East London.
Con illustri contendenti quail Cyrus e Pinch, le aspettative erano piuttosto alte per l’album di debutto dell’olandese Huismans, chiamato a replicare in maniera estrosa alle ‘urbane’ creazioni ritmiche degli stimati colleghi. Se siete in grado di immaginare il matrimonio perfetto tra i ritmi e le basse frequenze di Benga e Skream e gli scenari evocati dal catalogo Basic Channel, non faticherete a realizzare quanto quest’ album sia speciale, capace com’è di eccitare una buona fetta di addetti ai lavori e la maggioranza dei frequentatori del dancefloor.
Le influenze di Huismans sposano il Detroit sound e guardano con lo stesso interesse a Kingston, Croydon e Berlino. Dettagli che ci portano ad identificare il suono del giovanissimo dj come un corollario di influenze che partendo dalla primigenia scuola house affrontano la scena rave, si bagnano nei fumi e nei ritmi in levare della Jamaica, per poi rinascere nell’Inghilterra della East London.
‘Non voglio saltare sul treno di qualcun altro, ma ho immaginato che apportando il mio background ed il mio gusto alle composizioni, avrei realizzato musiche sicuramente diverse. E’ quello che faccio solitamente, assorbire a processare elementi appartenenti ai suoni più disparati, amo l’idea di fusione, il poter giungere ad un qualcosa che trovo confortevole chiamare col mio nome’
Una filosofia di vita più che un diktat artistico, Aerial è già una personalità formata e destinata a sconvolgere gli equilibri del castello dubstep, con staffilate ritmiche ed una buona dose di originalità ed attitudine.
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