21/10/10

Il ritorno degli EX - Catch My Shoe

Per la mera statistica Catch My Shoe – edito dalla label di casa Ex Records – è l’album numero 25 per il longevo collettivo olandese, una delle forze motrici del post-punk continentale, un’istituzione che ha varcato non solo l’oceano ma anche il continente africano. Dopo mille sconvolgimenti interni la formazione si assesta attorno alle figure degli storici chitarristi Terry ed Andy Ex, della batterista Kat e del nuovo ingresso Arnold De Boer. Versatile cantante/chitarrista, questi è l’ultimo arrivato e Catch My Shoe in assoluto la sua prima comparsata in studio, se si fa eccezione per il singolo apripista della scorsa primavera. Gli Ex hanno ricreato uno stile, traendo linfa dalle espressioni comunitarie inglesi – i Crass in prima battuta – hanno fatto sì che il loro spigoloso approccio chitarristico flirtasse di volta in volta con l’acume della world music e gli spiragli creativi dell’avanguardia europea. Hanno conquistato i cuori di Thurston Moore e Lee Ranaldo dei Sonic Youth – che facevano la loro bella comparsa nel doppio Joggers & Smoggers – hanno sposato la causa del compianto violoncellista Tom Cora (con il quale hanno inciso due album) ed hanno stretto un’alleanza del tutto particolare con i Tortoise per un episodio della fortunata serie In The Fishtank.
Cosa accade in Catch My Shoe? Evidentemente i viaggi in Africa e la maestosa collaborazione con il leone etiope Getatchew Mekurya devono aver sortito i loro buoni effetti. Il disco è sferragliante, i suoi ritmi ipnotici ci rimandano proprio al continente nero e le doppie chitarre spesso risuonano come le mbira elettrificate dei congolesi Konono No.1 (che non a caso esordirono con un disco dal vivo per la Terp del chitarrista Terrie).
Ci sono tutti gli elementi per una nuova fascinosa escursione nei meandri dell’etno-punk, una definizione che forse lascia il tempo che trova, ma che sulla carta indica gli esatti connotati del manifesto The Ex. Registrato come di consuetudine negli ultimi anni all’Electrical Audio di Chicago dall’occhialuto Steve Albini, Catch My Shoe è un altro importante capitolo nella storia della band di Amsterdam, il cuoi domicilio noto è solo una scusa per portare un messaggio globale agli innumerevoli seguaci sparsi in ogni angolo del mondo.

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