La storia si ripete, nel mare magno delle realizzazioni new soul è il nome di un artista in realtà ‘stagionato’ a farsi largo. Lee Fields è la quintessenza del soul singer, immarcescibile, puro, mai avvezzo al compromesso. Per dirla nello slang americano un unsung hero. E per lui parlano le pubblicazioni indipendenti realizzate nel corso di quei meravigliosi anni ’70, un manipolo di 45 giri – il debutto è del 1969 con Bewildered b/w "Tell Her I Love Her - considerati oggetto di culto da parte dei più avidi collezionisti del genere ed un album altrettanto venerato – Let’s Talk It Over – che vedrà la luce soltanto sul finire del decennio . Iperattivo, aldilà delle scarse attenzioni riservategli dall’industria discografica maggiore – un solo contatto con la major London risalente peraltro al 1973 – Lee torna in attività agli albori degli anni ’90, dopo aver trascorso gli eighties in una fase di costernato silenzio. E’ la Ace ad accoglierlo a braccia aperte con un trittico di album costruito sul suo magistrale timbro soulful. Ma è nel 1999 con l’uscita di Let’s Get A Groove On per Desco – l’etichetta da cui prenderà le mosse il movimento neo soul tutto, Daptone Records compresa - che la stella di Lee torna a brillare prepotentemente. Nel momento in cui figure di rilievo di un’epopea indimenticata come Naomi Shelton o Sharon Jones raccolgono a distanza di tempo i frutti di una carriera spesso ai margini del music business, Lee si ripresenta baldanzoso con My World per l’etichetta newyorkese Truth & Soul, pronto a dare un seguito alle sue prodezze vocali, memori dell’opera di grandi come Al Green, Otis Redding e Marvin Gaye.
Quando la Truth & Soul è rinata dalle ceneri di Soul Fire nel 2004 – per quest’ultimo marchio Lee era uscito nel 2002 con l’album Problems – la missione dei proprietari/produttori Jeff Silverman e Leon Michels è stata quella di realizzare un album soul prototipo, che prendesse le mosse da gruppi vocali quali The Moments, The Delfonics e The Stylistics. Questo si traduce sulla carta in ballate ed arrangiamenti d’archi lussureggianti, con fini armonie vocali ed una sezione ritmica comunque incalzante. Michels e Silverman non fanno fatica a guardarsi intorno, prendendo a piene mani dalla locale scena di Brooklyn alcuni dei musicisti più in vista nell’ambito. Parliamo di interpreti di tutto rispetto di questa nuova tradizione, strumentisti già operativi con Dap Kings, Amy Winehouse, Bronx River Parkway, El Michels Affair e TV on The Radio.
E’ così che Lee Fields & The Expressions si ricostituiscono, il fine è ancora quello di riportare in auge le sonorità più calde di quegli anni 60 e 70, facendo perno su una formula che ha del miracoloso. Per tutti quelli che hanno iniziato a masticare soul music entrando dalla porta di servizio, un modo per stringere una nuova – sensuale – alleanza con un maestro indiscusso del genere.
Quando la Truth & Soul è rinata dalle ceneri di Soul Fire nel 2004 – per quest’ultimo marchio Lee era uscito nel 2002 con l’album Problems – la missione dei proprietari/produttori Jeff Silverman e Leon Michels è stata quella di realizzare un album soul prototipo, che prendesse le mosse da gruppi vocali quali The Moments, The Delfonics e The Stylistics. Questo si traduce sulla carta in ballate ed arrangiamenti d’archi lussureggianti, con fini armonie vocali ed una sezione ritmica comunque incalzante. Michels e Silverman non fanno fatica a guardarsi intorno, prendendo a piene mani dalla locale scena di Brooklyn alcuni dei musicisti più in vista nell’ambito. Parliamo di interpreti di tutto rispetto di questa nuova tradizione, strumentisti già operativi con Dap Kings, Amy Winehouse, Bronx River Parkway, El Michels Affair e TV on The Radio.
E’ così che Lee Fields & The Expressions si ricostituiscono, il fine è ancora quello di riportare in auge le sonorità più calde di quegli anni 60 e 70, facendo perno su una formula che ha del miracoloso. Per tutti quelli che hanno iniziato a masticare soul music entrando dalla porta di servizio, un modo per stringere una nuova – sensuale – alleanza con un maestro indiscusso del genere.
My World esce in Italia l'8 Giugno
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