31/10/12

I primi 3 album di Gil Scott-Heron finalmente restaurati





I tre album registrati da Gil Scott-Heron per la Flying Dutchman di Bob Thiele , sono tra i documenti più importanti di tutta la storia della black music. Tutta la maturità di un talentuoso artista, alle prime incisioni ufficiali. Il manifesto ‘The Revolution Will Not Be Televised’ rimane oggi come spot di tutta la controcultura americana, più che un monito l’accertamento di quanto l’avanzamento mediatico non sia mai andato di pari passo con i sommovimenti delle masse. Per la prima volta queste incisioni ricevono il giusto trattamento in digitale, dopo numerose ristampe dal taglio non propriamente elegante. ‘The Revolution Begins’ è così il compendio ideale alla prima parte di carriera del poeta afro-americano. Attingendo ai nastri originali BGP ha ripulito quei master, riportando alla luce un suono nitido, caldo ed impeccabile. L’altra buona notizia riguarda il terzo album della collana,  ‘Free Will’, oggi riproposto con una scaletta diversa.
Emerso negli anni ‘70 con il romanzo ‘The Vulture’ e la piccola raccolta di poesie ’Small Talk at 125th and Lenox’, Gil Scott-Heron viene successivamente introdotto al produttore Bob Thiele dalla sua casa editrice. Riportando il titolo della raccolta sopracitata, il primo lavoro del nostro è essenzialmente uno spoken-word, colorato dalla spartana presenza di 3 percussionisti.

Il successivo ‘Pieces Of A Man’ è già un album stellare, che proietta l’autore nell’olimpo dei grandi della musica nera. Si inaugura la collaborazione con il musicista Brian Jackson, studente alla Lincoln University ed uomo chiave nell’evoluzione di un suono che spiccherà letteralmente il volo, grazie ad arrangiamenti ariosi che riscatteranno lo spirito rudimentale delle prime sortite. Registrato con i migliori musicisti sul mercato (dal basso elettrico di Ron Carter alla batteria di Bernard ‘Pretty’ Purdie e passando per il flautista/arrangiatore Hubert Laws) il disco vede sedersi lo stesso Jackson al piano. Dalla rivisitazione dell’hit ‘The Revolution Will Not Be Televised’ ad altri classici magistrali come ‘Home Is Where The Hatred Is’ e la stessa title-trtack - dove i drammi sociali prendono il sopravvento su liriche immerse nelle logiche quotidiane – il disco è il preludio alla stessa rivoluzione rap. Il tributo ad un idolo musicale in  ‘Lady Day and John Coltrane’ è poi il certificato di autenticazione di un masterpiece.

‘Free Will’ del 1972 è il terzo disco che chiudeva l’epocale collaborazione con l’etichetta. Il triplo cd assemblato da BGP è ovviamente ricco di alternative take, che danno una dimensione ancor più chiara del certosino lavoro in studio. Un antologia essenziale per celebrare uno degli autori più influenti della storia contemporanea, il cui ricordo è ancora scolpito in maniera vivida nella memoria di centinaia di migliaia di sostenitori.


Nessun commento: