25/05/12

Praise the lord!




Precious Remedies Against Satan’s Devices, il secondo album dei  Welcome Wagon fa seguito al loro debutto del 2008 a titolo Welcome to the Welcome Wagon, disco che aveva messo d’accordo critica e pubblico grazie ai suoi arrangiamenti pastorali e ad una vena pop evangelica. Vito e Monique Aiuto sono due autentici devoti e la loro corsia preferenziale di dialogo con il Signore si materializza in una musica gentile,  discretamente passionale. 51 minuti di musica come un rituale chiesastico, sarà confortevole farsi carezzare da queste melodie solari speziate da folklore pop: potreste interpretare questa musica non solo come un rifugio spirituale, ma anche come uno stacco deciso dalla tentacolare città, perché l’aria che si respira è proprio quella di una provincia incontaminata.

Se il primo album è stato registrato nel corso di 8 anni in numerose location, questo suo successore è frutto di cinque intensi giorni di lavorazione nei pressi del rettorato di una vecchia libreria in quel di Brooklyn. Se Sufjan Stevens ha prodotto il loro debutto, la sua presenza è meno palese in questo ritorno discografico, limitandosi ad alcuni vocalizzi ed interventi al pianoforte e al banjo. Alexander Foote – che suona tra l’altro chitarre, organo, autoharp, percussioni e piano – è l’ingegnere del suono nominato. Tra le altre presenze di spicco la sensazione del web The Gregory Brothers, gruppo vocale che lascia una candida traccia su disco. Vito è un pastore presso la Resurrection Presbyterian Church di Williamsburg, Brooklyn. La sua scrittura è direttamente informata dai suoi sermoni. Del resto il buon pastore deve preoccuparsi delle sue genti, aiutare ad avvicinarli a Dio e a confrontarsi con le proprie gioie e dolori. 


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