28/05/12

Beak numero 2




Sembra non conoscere soste Geoff Barrow, solo quest’anno il doppio cd dei Quakers, il progetto Drokk e il tour europeo dei ritrovati Portishead. Dopo aver impressionato con l’omonimo debutto dei Beak ed il disco cugino ‘First Lady Of Invada’ accreditato però alla vocalist Anika,  Barrow si chiude in studio con i sodali Matt Williams e Billy Fuller per dare un seguito a quel disco unanimemente riconosciuto come l’anello mancante tra kraut-rock e suono Factory. Beak – pubblicato da Invada per l’Europa e licenziato negli States da Ipecac – scatenò un terremoto underground, con il gruppo presente nei cartelloni dei maggiori festival europei.

Il nuovo album >> (no, non è un errore di battitura) esce ancora sotto l’egida di Invada e non può che sfociare in un disco fortemente influenzato dall’attività live dei nostri. Che oggi un po’ per gioco ed un po’ per diletto ama definirsi una pub prog-rock band. Dop una serie di session non particolarmente felici, in un classico pomeriggio piovoso in quel di Bristol il gruppo ritrova la spinta degli esordi ed imbrocca la strada giusta, abbassando notevolmente il volume dei propri amplificatori e ricorrendo ancor più prepotentemente all’uso del sintetizzatore. Un disco registrato comunque rispettando il feeling live delle loro performance, ricorrendo solo occasionalmente agli overdubs. Un disco che riposiziona Beak tra gli alfieri di un’elettronica analogica e comunque sensibile alle vibrazioni del rock cosmico.

Nessun commento: