02/07/08

A Prayer Ceremony In Jazz




Dobbiamo ringraziare per l’ennesima volta il fiuto di Jonny Trunk, questa volta responsabile di una delle sue più ‘fortunate ’ scoperte. Sin dalle prime note "Hear O Israel" si presenta come una delle più rare incisioni venute fuori dal marasma creativo della New York di fine ’60. Pubblicato nel 1969 in tiratura limitata e venduto solo a mezzo corrispondenza nel medesimo anno, l’album è stato praticamente scritto dal giovane virgulto Jonathon Klein, appena 17enne all’epoca.
Sue le partiture, eseguite da un cast quanto meno stratosferico: Herbie Hancock (piano), Jerome Richardson (flauto, tenore ed alto sax) Thad Jones (tromba corno inglese) Ron Carter (contrabbasso), Jonathan Klein (corno francese e baritone) e Grady Tate (batteria). Tra le altre presenze Antonia Lavanne - voce soprano - Phyllis Bryn-Julson – voce contralto – ed il rabbino David Davis alle letture.
Si tratta di un concerto alternativo per la preghiera ebraica del venerdì notte, così come concepita dal giovane Klein. Un’organizzazione caritatevole ebraica decise di fare le cose in grande e registrare il concerto, per poi devolvere in beneficenza gli introiti. Il disco era un white label e non fu mai distribuito attraverso i regolari canali discografici, oltre che per corrispondenza veniva venduto ai meeting chiesastici. Il disco è però superbo, nella vena del miglior jazz spirituale del tempo, con influssi modali e chiari richiami alla tradizione ebraica. Hancock è il leader virtuale della formazione, il suo piano apre letteralmente le danze e per i successivi 40 minuti tiene scacco in questa subdola celebrazione artistico-religiosa.

Nessun commento: