Diary Of An Afro Warrior è uno degli album più attesi di questo 2008. Se Burial con Untrue ha guadagnato i vertici di numerose charts – unificando i giudizi di critica e pubblico - nel 2007,
l’ esordio sulla lunga distanza di Benga per Tempa (il nostro aveva già licenziato un album per la personale Benga Beats, oltre ad essersi reso protagonista di devastanti mix per Planet Mu ) è destinato a medesima sorte nel 2008. Night, il singolo che ha messo a ferro e fuoco la scena underground londinese, conquistando i djs quanto gli agitatori delle più rinomate dancehall, ha trionfato grazie alle sue morbose melodie, riuscendo a mantenere un profilo altissimo per numerosi mesi.
Oltre ad esser stato uno dei primi singoli dubstep ad imporsi prepotentemente nelle playlist di BBC Radio 1, Night ha rappresentato una sorta di punto di ‘svolta’ per musicisti e più ordinari appassionati di musica a livello internazionale, conquistando i favori di rinomati produttori quali Gilles Peterson, Ricardo Villalobos, Pete Tong, Zane Lowe, Annie Mac, Herve e Shy FX. Lo stesso brano è stato licenziato ‘all’istituzione’ Ministry Of Sound, pronta ad includere la taccia nelle sue rinomate compilation di successo. Il guanto di sfida del dubstep è stato lanciato, con buona pace degli ambienti mainstream, già ‘soggiogati’ dalla potenza evocativa di Skream e Burial. Benga è indubbiamente la nuova forza destinata a scardinare le ultime resistenze dei quartieri alti della discografia mondiale.
‘Una delle migliori club tracks dell’anno’ MUSIC WEEK
‘Questo singolo può seriamente ambire alla Top 40’ ***** MIXMAG
‘Night è semplicemente brillante!’ JOE (HOT CHIP)
‘Lo amo’ LAURENT GARNIER
Dopo un battesimo di fuoco con un singolo di tale levatura, l’album prosegue in un viaggio emozionale ricco di dualità, dove le pulsioni delle linee di basso si intercambiano con la qualità e l’intelligenza del songwriting, generando ibridi di nuova dance sotto il cielo tetro di Croydon, distretto della Londra del sud-est. Quella che un tempo era la fisicità della jungle trova nuovi sbocchi nei mille volti dell’autore, capace di ammorbidire le staffilate del basso e della batteria grazie a rimodellamenti che occhieggiano sia all’house detroitiana, al future jazz che allo storico hip-hop di deriva electro.
La nuova black music sembra avere il volto ed il sound di Benga. Black rain!
l’ esordio sulla lunga distanza di Benga per Tempa (il nostro aveva già licenziato un album per la personale Benga Beats, oltre ad essersi reso protagonista di devastanti mix per Planet Mu ) è destinato a medesima sorte nel 2008. Night, il singolo che ha messo a ferro e fuoco la scena underground londinese, conquistando i djs quanto gli agitatori delle più rinomate dancehall, ha trionfato grazie alle sue morbose melodie, riuscendo a mantenere un profilo altissimo per numerosi mesi.
Oltre ad esser stato uno dei primi singoli dubstep ad imporsi prepotentemente nelle playlist di BBC Radio 1, Night ha rappresentato una sorta di punto di ‘svolta’ per musicisti e più ordinari appassionati di musica a livello internazionale, conquistando i favori di rinomati produttori quali Gilles Peterson, Ricardo Villalobos, Pete Tong, Zane Lowe, Annie Mac, Herve e Shy FX. Lo stesso brano è stato licenziato ‘all’istituzione’ Ministry Of Sound, pronta ad includere la taccia nelle sue rinomate compilation di successo. Il guanto di sfida del dubstep è stato lanciato, con buona pace degli ambienti mainstream, già ‘soggiogati’ dalla potenza evocativa di Skream e Burial. Benga è indubbiamente la nuova forza destinata a scardinare le ultime resistenze dei quartieri alti della discografia mondiale.
‘Una delle migliori club tracks dell’anno’ MUSIC WEEK
‘Questo singolo può seriamente ambire alla Top 40’ ***** MIXMAG
‘Night è semplicemente brillante!’ JOE (HOT CHIP)
‘Lo amo’ LAURENT GARNIER
Dopo un battesimo di fuoco con un singolo di tale levatura, l’album prosegue in un viaggio emozionale ricco di dualità, dove le pulsioni delle linee di basso si intercambiano con la qualità e l’intelligenza del songwriting, generando ibridi di nuova dance sotto il cielo tetro di Croydon, distretto della Londra del sud-est. Quella che un tempo era la fisicità della jungle trova nuovi sbocchi nei mille volti dell’autore, capace di ammorbidire le staffilate del basso e della batteria grazie a rimodellamenti che occhieggiano sia all’house detroitiana, al future jazz che allo storico hip-hop di deriva electro.
La nuova black music sembra avere il volto ed il sound di Benga. Black rain!
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