Si annidano nelle verdi praterie del Vermont Matt "MV" Valentine – un tempo depositario della sigla drone-psichedelica Tower Recordings - ed Erika "EE" Elder, coppia di fatto, anche musicalmente parlando. Assieme al loro cane Zuma – toh, un riferimento per nulla sottile all’eroe Neil Young – sono responsabili del marchio Child Of Microtones, marchio specializzato in blues lunare, finger-picking, noise/space e folk di frontiera. Incisioni ovviamente limitate a poche centinaia di copie, per non dire decine, documenti che in parallelo descrivono l’attività del duo, in minuziose edizioni in cd-r.
Dopo esser stati benedetti dalla Ecstatic Peace di Thruston Moore, si accasano con l’album Drone Trailer presso Di Cristina, label gestita in parte da Devendra Banhart, nome tutelare della rinascita folk a stele e strisce. Con il nomignolo MV & EE & The Golden Road, si affacciano alla ribalta discografica allestendo un quintetto niente male, i nomi degli altri cospiratori sono: Doc Dunn (pedal steel, chitarra), Mike Smith (basso, fender rhodes) and James Anderson (batteria, ingegnere del suono). Drone Trailer consolida in buona parte le recenti operazioni del gruppo, puntando ancora con decisione sul formato canzone. E’ un fantastico ibrido di folk spaziale, con influssi addirittura orientali, l’idea di una blues jam psichedelica, dilatata, spinta al parossismo. Nell’apertura Anyway è addirittura impossibile non riconoscere il tocco dei Crazy Horse o le prime fatiche degli stessi Grateful Dead.
I Golden Road saranno in tour tutto l’inverno, prima negli Stati Uniti, successivamente si lanceranno in un esteso giro europeo. Una delle più pure espressioni del nuovo movimento folk Americano, in tutto il suo disarmante splendore
Dopo esser stati benedetti dalla Ecstatic Peace di Thruston Moore, si accasano con l’album Drone Trailer presso Di Cristina, label gestita in parte da Devendra Banhart, nome tutelare della rinascita folk a stele e strisce. Con il nomignolo MV & EE & The Golden Road, si affacciano alla ribalta discografica allestendo un quintetto niente male, i nomi degli altri cospiratori sono: Doc Dunn (pedal steel, chitarra), Mike Smith (basso, fender rhodes) and James Anderson (batteria, ingegnere del suono). Drone Trailer consolida in buona parte le recenti operazioni del gruppo, puntando ancora con decisione sul formato canzone. E’ un fantastico ibrido di folk spaziale, con influssi addirittura orientali, l’idea di una blues jam psichedelica, dilatata, spinta al parossismo. Nell’apertura Anyway è addirittura impossibile non riconoscere il tocco dei Crazy Horse o le prime fatiche degli stessi Grateful Dead.
I Golden Road saranno in tour tutto l’inverno, prima negli Stati Uniti, successivamente si lanceranno in un esteso giro europeo. Una delle più pure espressioni del nuovo movimento folk Americano, in tutto il suo disarmante splendore
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