E’ un momento d’oro per la soul music a livello internazionale. Una rentrèe stilistica che riporta sulle mappe la stagione d’oro del rhythm & blues, del gospel e del funk (con ampi riferimenti alle produzioni di casa Stax e Motown) quasi in contemporanea, puntando su nuovi – eccitanti - protagonisti.
Musicisti bianchi dall’anima nera – black soul, quale complimento più grande – che attestano le loro capacità su livelli di assoluta brillantezza ed ispirazione. Un altro enfant prodige di questa rinascita è l’americano Eli ‘Paperboy’ Reed, già segnalato sulle pagine della bibbia inglese Mojo tra i nuovi talenti di questa superba rinascita soul.
Un bianco slavato che nonostante l’età imberbe imbraccia la sua sei corde con il mestiere di un veterano, lasciando tutti di stucco quando è il momento di ‘far parlare’ la sua ugola. Una passione la sua che si estende ben oltre i confini della semplice ispirazione. Eli è stato toccato dagli dei – neri – e porta in dote una voce formidabile, un falsetto che a volta lascia intravedere le sagome di Otis Redding e Sam Cooke.
Il giovane virgulto di Boston è stato già salutato oltreoceano dalla stampa specializzata come la risposta maschile ad Amy Winehouse, un paragone che forse può far storcere il naso, ma a ben vedere risulta quanto meno credibile, tanto è concreto il suo feeling con i maestri e depositari del verbo soul. Assieme alla sua backing band The True Loves costituisce un organico la cui coesione è invidiabile.
Essenziale eppure arrangiato con dovizia di particolari il suo album di debutto – Roll With You - è una vitale rincorsa verso canoni gospel, con numeri up-tempo che volentieri cedono il passo a passionali ballate, in uno stile che non possiamo non definire classico.
Canoni, o meglio, rivisitazioni compiute con la leggerezza tipica di un’artista contemporaneo, che certo non teme i paragoni ingombranti con i grandi del passato. Cimentarsi in un’opera prima così ricca e coinvolgente non è cosa da poco. Ormai le incertezze sono alle spalle: una nuova stella è nata.
“There are singers who sing, then there are singers whose sheer power of expression can knock you off your feet. Eli 'Paperboy' Reed falls firmly into the latter category ... [he] threatens to be one of the defining voices of the year” - MOJO MAGAZINE
”Mr. Reed invokes the stylish and muscular R&B of Otis Redding and Sam Cooke with convincing suavity”. - THE NEW YORK TIMES
”If I had to pick a new song I loved, I'd pick "Take My Love With You" by this guy from Boston, Eli "Paperboy" Reed. Could he be the male Amy Winehouse? Why ever not?” - Nick Lowe talking to MOJO MAGAZINE
”One look at Reed wailing his guts out and it was clear he meant every note”. - BILLBOARD
Musicisti bianchi dall’anima nera – black soul, quale complimento più grande – che attestano le loro capacità su livelli di assoluta brillantezza ed ispirazione. Un altro enfant prodige di questa rinascita è l’americano Eli ‘Paperboy’ Reed, già segnalato sulle pagine della bibbia inglese Mojo tra i nuovi talenti di questa superba rinascita soul.
Un bianco slavato che nonostante l’età imberbe imbraccia la sua sei corde con il mestiere di un veterano, lasciando tutti di stucco quando è il momento di ‘far parlare’ la sua ugola. Una passione la sua che si estende ben oltre i confini della semplice ispirazione. Eli è stato toccato dagli dei – neri – e porta in dote una voce formidabile, un falsetto che a volta lascia intravedere le sagome di Otis Redding e Sam Cooke.
Il giovane virgulto di Boston è stato già salutato oltreoceano dalla stampa specializzata come la risposta maschile ad Amy Winehouse, un paragone che forse può far storcere il naso, ma a ben vedere risulta quanto meno credibile, tanto è concreto il suo feeling con i maestri e depositari del verbo soul. Assieme alla sua backing band The True Loves costituisce un organico la cui coesione è invidiabile.
Essenziale eppure arrangiato con dovizia di particolari il suo album di debutto – Roll With You - è una vitale rincorsa verso canoni gospel, con numeri up-tempo che volentieri cedono il passo a passionali ballate, in uno stile che non possiamo non definire classico.
Canoni, o meglio, rivisitazioni compiute con la leggerezza tipica di un’artista contemporaneo, che certo non teme i paragoni ingombranti con i grandi del passato. Cimentarsi in un’opera prima così ricca e coinvolgente non è cosa da poco. Ormai le incertezze sono alle spalle: una nuova stella è nata.
“There are singers who sing, then there are singers whose sheer power of expression can knock you off your feet. Eli 'Paperboy' Reed falls firmly into the latter category ... [he] threatens to be one of the defining voices of the year” - MOJO MAGAZINE
”Mr. Reed invokes the stylish and muscular R&B of Otis Redding and Sam Cooke with convincing suavity”. - THE NEW YORK TIMES
”If I had to pick a new song I loved, I'd pick "Take My Love With You" by this guy from Boston, Eli "Paperboy" Reed. Could he be the male Amy Winehouse? Why ever not?” - Nick Lowe talking to MOJO MAGAZINE
”One look at Reed wailing his guts out and it was clear he meant every note”. - BILLBOARD
Nessun commento:
Posta un commento