23/06/11

Tornano gli inglesi Ramesses con un nuovo album



Mark Greening, Adam Richardson e Tim Bagshaw, i tre membri costitutivi dei Ramesses, sono passato e presente della scena stoner-doom britannica, ma con il nuovo album dal profetico titolo "Possessed By The Rise Of Magik" siamo certi che il loro dominio non solo si estenderà ben oltre i patri confini, ma sarà alla base di una fondazione destinata a rimanere nel tempo. La loro musica diventa ancor più magmatica, frutto di un lavoro estenuante sulla natura stessa dei suoni, che in molti casi si fanno lisergici, potenziando l’allucinogena visione del terzetto. Che non a caso gioca con terminologie esoteriche, rivendicando un’attitudine pagana, che si poggia su antichi rituali di stampo spesso naturalista. Il loro pensiero è in sintonia con quello dell’influente occultista inglese Austin Osman, un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella sfera delle scienze mistiche. La stessa musica è sintonizzata su nuove tecniche di incisione, tanto che il gruppo non ha rinunciato all’affascinante ipotesi di registrare in stato di trance, prendendo peraltro in considerazione la scrittura automatica. Circostanze che trascinano la band aldilà dei noti meandri della musica pesante. Arcaica e futuribile allo stesso tempo la proposta dei Ramesses supera a destra molte delle forme contemporanee di heavy metal, rinunciando alla teatralità del black e a certi risaputi viaggi stoner-rock, per un connubio artistico originale e stordente. E’ come se i nostri viaggiassero autonomamente su una navicella spaziale che compie la circonferenza del nostro globo, sospinti da qualche forza ancestrale che rende così speciale la loro arte. Tra le formazioni più imprendibili e roboanti di tutto l’underground inglese, i Ramesses ci regalano un’altra possibile lezione sul nostro subconscio senza risparmiarci alcun colpo.

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