03/01/08

Pinch - Underwater Dancehall


‘Sono della ferma idea che la musica dubstep è stata concepita per essere ascoltata e ‘sentita’ su di un ‘grasso’ soundsystem. Gli album, a loro volta, sono intesi per una fruizione casalinga. Quando ho deciso di lavorare ad un album completo, ho pensato che una delle strade per rendere compatibile questo suono con un ascolto casalingo fosse la collaborazione e l’inserimento fattivo di alcuni vocalist. In un certo modo, non è propriamente un album dubstep, è un album ispirato dallo stesso dubstep : dal suono, dalla comunità.’

Queste sono le parole dello stesso Pinch, al secolo Rob Ellis, uno dei produttori underground più rinomati della scena inglese. Un nuovo livello di coscienza e conoscenza che si impadronisce del producer, che oltre ad immaginare lo studio come e vero strumento ausiliare (seguendo pedissequamente gli insegnamenti dei maestri jamaicani che tanto hanno ispirato le mosse del movimento dubstep), investe praticamente nuove energie sulla componente voce, creando attorno ad essa nuovi elementi performativi e d’interesse.

Un gradino ulteriore nell’evoluzione della nuova musica elettronica britannica, quella che muoveva dalle oscure frequenze della radio pirate, che si impadroniva dell’eredità dei soundsystem, che superava destra la jungle e le correnti del dopo-rave. Come accaduto in occasione di ‘Untrue’ di Burial, la voce è lo strumento principe per questa nuova emancipazione, il tratto saliente che può far lievitare - in termini di notorietà – le sorti di un genere tutto.

Juakali, Rudey Lee, Yolanda e Indi Kaur sono le quattro voci soliste che concorrono a plasmare le fattezze di Underwater Dancehall, un album che seguendo le mosse della migliore musica dub si divide – nella sua doppia durata – in vocals e versions. Perché è lo stesso Ellis che in questo esperimento a tempo – il doppio cd è ovviamente limitato – restituisce al pubblico stesso l’ultima parola: l’accorata interpretazione dei nuovi toasters o la relativa chiave strumentale.

Un cosa è certa, Underwater Dancehall è un album che parla di rinascita, di tradizioni decennali che vengono continuamente esposte alle intemperie – e agli influssi - del tempo. Nuovi codici che vivono su leggi e concezioni antiche: come l’avanzare circospetto nella fitta giungla dei suoni urbani, rispettando quelle che un tempo erano le matrici essenziali dei ritmi in levare.

Underwater Dancehall verrà pubblicato in versione doppio CD il 15 Gennaio su etichetta Tectonic

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