Dedite anima e corpo alla ‘poetica’ del fai da te, le nostre raggiungono per la prima volta la sponda occidentale con l’album del 1985 Burning Farm, pubblicato da K Records. Da quel momento in poi sono fioccate le occasioni, con i dischi pubblicati da Sub Pop e dalla major di turno sempre pronta a gettarsi sul futuro trend underground.
Hanno aperto alcuni concerti dei Nirvana durante il tour di Nevermind ed hanno fatto da supporter alle Breeders all’interno della carovana del Lollapalooza. Hanno registrato le famose Peel session per il compianto John e si sono affacciate all’interno dello show dei malfamati ‘Beavis and Butthead’ per MTV. Nel 2010 hanno suonato all’ATP ed hanno girato in lungo e largo l’Inghilterra, l’Europa, il nord-america, la Cina e Taiwan. Nello stesso anno la batterista Emi Morimoto è subentrata alla storica Etsuko Nakanishi, pur partecipando a quest’ultima prova da studio.
Parzialmente ispirato dal loro tour inglese – il primo a distanza di 16 anni – il disco è stato registrato da Koichi Hara (Afrirampo/Ooioo/ Boredoms). Ancora un lavoro essenziale, disseminato dal classico buon umore della band. Una marcia instancabile la loro, verso la perfezione estetica, nel ricordo del punk–rock primordiale e del manifesto melodico dei sixties.
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