30/10/13

I Am The Center: New Age In America





Il suono originò l’universo, non fu una singola parola. Il suono ha creato gli atomi, il suono e la luce sono alla base del manifesto principe dell’universo … La sorgente primordiale di un musicista è il suono eterno che si materializza nella musica stessa. (Constance Demby)

Dimenticate tutto quello che sapevate – o credevate di sapere – rispetto alla new age, un genere che è divenuto una sorta di archeologia musicale nelle esplorazioni della passata decade.  ‘I Am The Center: Private Issue New Age In America, 1950-1990’ è la prima antologia ad affrontare dettagliatamente l’epoca d’oro del genere, rivelandone aspetti spesso sconosciuti. Non a caso è la Light In The Attic a presentare questo illuminante doppio volume, sfatando i luoghi comuni che spesso hanno portato a destabilizzarne gli intenti. Il termine new age deve essere necessariamente riabilitato, e distanziato dalle forme commerciali o ‘salottiere’ che erroneamente han preso il sopravvento.  
Bisogna tornare alle origini del movimento e considerarne la corrispondenza con la rivoluzione psichedelica. Siamo di fronte ad una forma musicale autonoma, dove lo spirito e le tecniche analogiche hanno da sempre avuto una parte determinante nel processo creativo. La finalità: quella di creare un ponte tra corpo spirito attraverso la dimensione sonora. Prima che la tendenza si trasformasse in un mero business – con la tanto deprechevole ‘elevator music’ – c’è stata una storia importante fatta di contatti con il mondo della musica jazz ed etnica. Non a caso gente come Charles Lloyd e Paul Horn ha spesso lambito questi territori con risultati spesso clamorosi.

Ci sono poi i contatti insospettabili con la cultura mainstream, prima dello sdoganamento in luoghi meno nobili. Pensate che nella colonna sonora di Blade Runner appare un’incisone di Gail Laughton – a titolo ‘Pompeii, 76 A.D’ – recuperata per questa ammaliante doppia compilation. Da Iasos – per cui Numero Group ha recentemente curato un’antologia – a  Laraaji – scoperto dal guru Brian Eno mentre si esibiva al Washington Square Park, passando per JD Emmanuel (icona per tutta una nuova generazione di seguaci del drone e dell’ambient-noise) sono numerosi i protagonisti di I Am The Center. I disegni del leggendario artista visuale Gilbert Williams e le note di copertina del produttore Douglas Mcgowan, concorrono a riportare prepotentemente in auge uno stile che deve per forza di cosa essere associato al grande folklore artistico americano.




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