02/05/13

Le Naphta Narcisse: Narcisi Geishe




Le Naphta Narcisse nasce una sera di gennaio del 1995 a L’Aquila, quando Mirko Marzolo (voce) e Stefano Valeri (batteria) si conoscono per caso nell’unica birreria degna di questo nome della città e, sempre per caso, scoprono che di lì a una settimana compiranno diciotto anni a un giorno di distanza l’uno dall’altro.. Ognuno è folgorato dalle idee dell’altro, presto reclutano altri musicisti e iniziano a provare in una storica sala-prove della città che altro non è che un enorme scantinato di un palazzo del ‘400. E’dagli anni settanta che quel posto si chiama Nafta Benza. E’da questo nome e dall’interesse che hanno per il concetto di Narcisismo che Gas e Caster – questi i loro pseudonimi - inventano Le Naphta Narcisse. Caster canta e scrive i testi, Gas suona la batteria e compone. Dopo svariati cambi di formazione i Naphta registrano un demo e finalmente iniziano ad esibirsi. Fra il ‘97 e il ‘98 hanno un intensa attività live e all’ Indhastria di Giulianova (TE) aprono i concerti di Wolfango e Subsonica. Sempre al ‘98 risale l’avvenimento più importante nella storia del gruppo, entra a far parte della band, come chitarrista e non solo, Daniele Tortora che Gas e Caster  nominano subito Mafalda, cioè  ilMafio. Registrano nuovo materiale e si esibiscono diverse volte a Roma, memorabili le esibizioni a “Il Locale”. Nel ’99 però ilMafio è costretto a lasciare la band per incompatibilità artistica e personale con altri membri del gruppo. Per simili motivi alla fine dello stesso anno anche Caster lascia e, di fatto, scioglie la band ed il sodalizio con Gas.

Una mutazione in realtà perché il nome Le Naphta Narcisse non verrà mai accantonato. Aldilà del progetto musicale qeusta è una vera e propria entità artistica e sovversiva. Almeno così è nella testa di Caster che, in solitudine inizia a comporre nuove canzoni che sottopone solo agli amici in occasioni per lo più conviviali. Fra questi amici c’è, come c’è sempre stato dal giorno in cui si sono incontrati, ilMafio, il quale alla fine del 2007 si convince e fa la sua proposta all’amico,rimettendo di fatto in piedi la band. La sede lavorativa del gruppo si sposta definitivamente a Roma. IlMafio invita a far parte del progetto il chitarrista Federico Gullo che conosce i vecchi demo dei Naphta e accetta. E’ buio totale sul bassista, ma per il batterista ilMafio non ha dubbi, bisogna richiamare Gas.

Il 6 Aprile del 2009 alle 3:32 la vita di Caster e Gas (e di altre cinquantamila persone) viene per sempre sconvolta dal terremoto più violento mai registrato in Abruzzo negli ultimi trecento anni. La città de L’Aquila è distrutta. Quella notte trecentonove persone perdono la vita sotto le macerie. Decine di migliaia perdono casa e lavoro; soprattutto, perdono quelle poche certezze che avevano fino ad allora. Fra queste anche Gas e Caster. Ma non c’è tempo per piangere e commiserarsi,bisogna rifarsi una vita. Gas si trasferisce a Pescara. Caster viene letteralmente prelevato dal Mafio e portato a Roma dove è ospite dell’amico per qualche settimana, poi trova un lavoro e una camera in affitto. Anche se può sembrare assurdo non è poi così difficile diventare fatalisti quando nella vita ti capitano certe cose. Nella mente di Mirko scatta qualcosa,per lui il terremoto era un appuntamento…tellurico. La sua presenza a Roma, la vicinanza con ilMafio e Federico e una nuova, più cinica visione del mondo lo portano a scrivere altro materiale e, soprattutto, a spingere se stesso e gli altri a fare di più. I Naphta si esibiscono con brevi performance in alcuni locali della capitale fra i quali il Contestaccio e Stazione Birra. L’obiettivo principale però resta la lavorazione del primo album. Gas non riesce però a garantire una presenza costante alla band, ragion per cui le strade artistiche di Caster e Gas si separano definitivamente. A Gas subentra  Corrado D’Agostino (detto Dagus). L’attività del gruppo subisce un’accelerazione, il live migliora e diventa più corposo. “Narcisi Geishe” il loro primo album sta per venire alla luce.

Il disco - su etichetta Goodfellas/Le Narcisse - è variegato e complesso, come la natura dei suoi componenti e la dinamica dell'evoluzione della band stessa. Partendo da ciò che di buono c'era nel pensiero originale fino a farlo collimare con l'idea attuale. Disco affatto facile, dalle intenzione quasi bellicose, almeno a leggere il manifesto che illumina la band: "La destrutturazione e distruzione dell'icona per eccellenza". L'album, fin dal titolo, si riferisce ai miti - Narciso / le Geishe - e a come le icone, se portate fuori dal proprio contesto,  possano essere ridicolizzate. Il trionfo del pensiero autonomo rispetto al proprio credo in definitva.

E poi "La cronologia decadente della graduale perversione dell'idea stessa di icona". Quindi "La corruzione dell'essenza e del significato derivante". Oltre a un bel concetto degno del migliore Hendrix (o del buon Frank Zappa) "La distorsione e il Fuzz, come mentalità e metodo di composizione", contaminato però con "Il glam rapportato ad oggi". Un disco dalle grandi potenzialità, in cui eclettismo sembra essere la parola d'ordine. Tra lancinanti chitarre lisergiche ed una vena più smaccatamente mediterranea.




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