22/02/13

Nel vortice della (nuova) psichedelia inglese





Da diverso tempo a questa parte il quintetto di Leeds meglio noto come Hookworms ha terrorizzato club e piccole venue nell’Inghilterra del nord, non certo attraverso l’istrionismo o qualche banale gioco di prestigio, bensì grazie alle proprie invenzioni soniche e ad una spiccata emotività.
 
Aprendo i concerti di spiriti affini quali Wooden Shjips, Sun Araw e Peaking Lights nel corso delle loro visite in terra d’Albione, il gruppo ha dato dimostrazione di un abbandono quasi totale, reso in maniera credibile da una musica sferzante, per definizione ripetitiva. Lisergica nei contenuti, ma distante dal bieco escapismo del flower-power. La psichedelia per gli Hookworms è una forma mentis, come attestato dai loro catartici concerti. Un’altra caratteristica confortante è l’utilizzo di sigle per i loro nomi e cognomi, nessun esibizionismo questo è lo slogan. Un anonimato che focalizza tutte le attenzioni su questo magma sonoro che fa di ‘Pearl Mystic’, un’ iniezione di fiducia per tutti i seguaci del drone rock e delle musica ad alto contenuto stupefacente.

Ad osservare l’artwork che accompagna ‘Pearl Mystic’ si può assaporare un certo misticismo, che si ripercuote in maniera sublime su di una musica che rifiuta il suo aspetto più bucolico, andando invece a puntare il dito su alcune informazioni sistematiche che invadono i nostri pensieri. Musica per menti espanse qualcuno scriverebbe, del resto siamo nel regno del remoto viaggiare. Pensiamo così agli Hookworms come a discendenti di quella lunga dinastia che parte dagli Hawkwind di ‘Space Ritual’ si affaccia dalle parti dell’etichetta Woronzow (la label di Bevis Frond) e tocca infine le propaggine più voluttuose di Loop e Spacemen 3.

Ecco, quasi dei figli d’arte i cinque di Leeds, consci della propria eredità stilistica e vogliosi di dare un seguito ad un sentire decano che ha attraversato i circuiti indipendenti e festivalieri inglesi. Il disco è stato registrato presso il personale Suburban Studios di uno dei componenti – tale MJ -  luogo che peraltro ha ospitato di recente Mazes (Fat Cat), Eagulls e Spectrals. Occhio e croce Julian Cope se ne dovrebbe innamorare.



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