21/01/13

Big Harp, si incendia l'alt-country!





Chris Senseney e Stefanie Drootin-Senseney (The Good Life, Bright Eyes, She & Him) danno vita ai Big Harp nel dicembre del 2010. In circa tre anni di attività anche la loro vita privata ha subito qualche sostanziale cambiamento. A partire dal matrimonio e proseguendo con la nascita del primogenito. Tutto questo non ha impedito loro di debuttare con ‘White Hat’, una selezione di sbilenchi brani folk-rock che non rinunciavano agli occasionali tratti ironici o a corroboranti scariche di black humor.

Un suono che cambia radicalmente alla luce del nuovo disco, in uscita a febbraio per Saddle Creek. Il duo ha nel frattempo raffinato la propria penna, provando anche nella versione live le nuove ‘partiture’. Dalle basi intimiste degli esordi si è passati ad un suono più corposo, dove le credenziali acustiche sono soggette al fuoco di nuovi eventi. Gli arrangiamenti sono ora più complessi e l’elettricità dei nuovi brani ne è naturale conseguenza. Dimenticate per un istante alcune delle più celebrate coppie rock’n’roll del nostro tempo – White Stripes, The Kills – e concentratevi su questi  caldissimi soggetti. Il vostro cuore tornerà a palpitare, come per magia.

Assoldato il vecchio amico John Voris alla batteria, i Big Harp abbandonano gli arrangiamenti bucolici degli inizi, assaporando una vena più tribale e metropolitana. Blues dell’anima sarebbe opportuno definirlo. Una lunga linea rossa che da Captain Beefheart e Willie Nelson porta direttamente ai giorni nostri, passando per l’alternative country di Townes Van Zandt .


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